Gli equilibri non sono molto fragili solo in Afghanistan, ma anche tra i talebani. A fare il punto della situazione è la giornalista Francesca Mannocchi, che ieri a In Onda, su La7, ha svelato un interessante retroscena in merito anche all’azione dell’Isis-K. «Adesso l’Afghanistan sta vivendo un momento di transizione, che è quello in cui solitamente – e ce ne accorgeremo dopo la metà di settembre – si abbassa l’attenzione mediatica. Noi pensiamo che smettano di accadere le cose, invece accadono proprio in quei momenti», la premessa nello studio di Concita De Gregorio e David Parenzo. Il nodo della questione è che ci sono al momento «partite per la spartizione di potere».
Per la Mannocchi attualmente ci sono almeno due anime. «Una è quella pragmatica, quella dei negoziati di Doha, dei portavoce e dei giovani che si prestano ad essere intervistati e spiegano le sorti dell’Afghanistan sotto i talebani». Può senza dubbio rappresentare un problema invece quella «armata e più oltranzista».
IL “LEGAME” TRA I TALEBANI E L’ISIS-K
L’analisi di Francesca Mannocchi è semplice e chiara, ma non per questo meno inquietante. «Possiamo ipotizzare che l’Isis, supportato forse da alcune cellule, abbia fatto il lavoro sporco che i talebani pragmatici non possono fare». Per la giornalista bisogna partire da due presupposti. Il primo è che l’anima armata «è quella che ha spinto fortemente per un’accelerazione dell’offensiva militare che di fatto in 11 giorni ha portato alla sconfitta definitiva delle forze afghane». Ed è quella che ha preso Kabul. Ora, dunque, vuole capire chi deve fare cosa. «I talebani hanno vinto nei fatti, ma non esiste ancora un governo». A complicare ulteriormente la situazione c’è un altro fatto, il secondo presupposto: «Questa rete, la rete Haqqani, è stata fortemente legata all’Isis-K». Da qui l’ipotesi che l’Isis-K, sostenuto probabilmente da alcune cellule della parte più oltranzista dei talebani, stia facendo ciò che l’altra anima non può fare. «Questo accordo è stato confermato senza condizioni, questo ha esacerbato il conflitto, esterno ed esterno al gruppo talebano», ha concluso Mannocchi.