È destinata a creare – ancora – non poco clamore mediatico la notizia delle dimissioni in Islanda della Ministra dell’Infanzia Ásthildur Thórsdóttir che è finita al centro di pesantissime accuse (peraltro confermate dalla stessa ministra) che la vedono protagonista di una relazione clandestina ed illegale con un ragazzo di 15 anni all’epoca in cui lei stessa ne aveva 22 dalla quale sarebbe nato addirittura un figlio: un caso scoperto personalmente dalla premier dell’Islanda Kristrún Frostadóttir che avrebbe informato la sua ministra poco prima di ricevere anche i familiari di quello che fu il compagno di Thórsdóttir e di chiedere le sue formali dimissioni dal delicato incarico governativo.
Dimissioni che la stessa Thórsdóttir avrebbe prontamente accettato, pur sottolineando – da un lato – che non intende lasciare il parlamento dell’Islanda e – dall’altro lato – che a distanza di 36 anni dai fatti imputati “sono cambiate tante cose” che certamente la spingerebbero ad agire “in modo diverso”; peraltro – senza scusarsi veramente dell’accaduto – dicendosi dispiaciuta che “la parente si sia rivolta alla premier” senza avere una “giusta versione dei fatti“.
Islanda: di cosa è stata accusata la ministra dell’Infanzia dimissionaria Ásthildur Thórsdóttir
Venendo al punto, secondo quanto scoperto nel frattempo dai media dell’Islanda e confermato dalla stessa premier, l’intera vicenda risalirebbe a quando lei aveva 22 anni: incaricata di fornire supporto psicologico ai giovani in difficoltà all’interno del team di un gruppo religioso, la futura ministra conobbe il 15enne Eirík Ásmundsson con il quale iniziò ad intessere una relazione segreta; forse conscia che la legge islandese vieta relazioni tra minorenni e maggiorenni nel caso in cui questi ultimi siano in una posizione di superiorità, siano i loro tutori economici o i datori di lavoro, pur essendo l’età del consenso fissata a 15 anni.
Dalla relazione clandestina della ministra dell’Islanda nacque un figlio e seppur nei primi anni di vita al padre fosse concesso visitarlo ogni tanto, tutto cambiò quando Thórsdóttir conobbe l’uomo che diventò – qualche anno più tardi – suo marito: dopo la richiesta del padre di poter ottenere delle visite formali la futura ministra arrivò – senza concederle – a chiedere anche il mantenimento del figlio e alla fine la questione è stata posta direttamente alla premier rendendola di fatto pubblica.