Continua ad essere strettamente monitorata la vicenda delle continue scosse di terremoto in Islanda, legata ad una possibile eruzione del vulcano. Secondo quanto riferito da Il Post, da quattro notti la popolazione di Grindavik, circa 3.600 abitanti, non dorme più nelle proprie case e la cittadina è stata evacuata proprio per il rischio di una nuova eruzione. Tutta colpa di una serie di scosse di terremoto, fra cui alcuni di magnitudo superiore ai 4 gradi sulla scala Richter, che sono state registrate dalla fine di ottobre e che hanno messo in allerta le autorità dell’Islanda.
Le strade del paese, l’acquedotto e il sistema fognario sono già stati danneggiati in quanto il suolo si è sollevato e spaccato in più punti per via del movimento del magma, nonostante una vera e propria eruzione non vi sia stata ed è per questo che si teme un evento a dir poco drammatico. Grindavik sorge sulla dorsale medio-atlantica, una congiuntura fra due gigantesche placche della crosta terrestre, quindi una zona a rischio sia sismico quanto vulcanico. Non sono nuovi gli eventi da quelle parti e nel 2021, presso la penisola di Reykjanes, aveva eruttato il vulcano Fagradalsfjall dopo 800 anni di inattività, un’eruzione che era durata sei mesi, seguito poi da eventi simili ad agosto 2022 e a luglio di quest’anno.
ISLANDA, ERUZIONE SUPERVULCANO IN ARRIVO? PIU’ DI 600 SCOSSE NELLE SCORSE ORE
Intanto i terremoti non si placano, più di 600 scosse nella scorsa notte, fra cui il più forte di magnitudo 3.1 gradi, e secondo i geologi tali continui movimenti sarebbero il preludio ad una nuova eruzione: sono causati dal magma che sta rompendo gli strati rocciosi del sottosuolo risalendo verso la superficie.
Si teme una grande fuoriuscita di materiale nelle zone abitate, ed è per questo che Grindavik è stato evacuato e nel contempo anche la Laguna Blu, nota piscina geotermale considerata una delle principali attrazioni dell’Islanda. Sono quindi ore di attesa, nella speranza che alla fine non si verifichi nessuna eruzione ma stando al vulcanologo dell’Università dell’Islanda Ármann Höskuldsson, parlando con il sito di notizie islandese MBL: «È abbastanza chiaro che ci sarà un’eruzione, la questione è dove esattamente succederà».