Possibile attacco di Israele contro l'Iran: Usa temono rappresaglie proprio durante l'accordo sul nucleare con Teheran. Tutti i prossimi scenari di guerra
IN SETTIMANA PUÒ SCATTARE L’ATTACCO DI ISRAELE CONTRO L’IRAN: LA PRE-ALLERTA DAGLI STATI UNITI
Nella polveriera che è già il Medio Oriente da anni ormai, qualcosa potrebbe succedere (in peggio) nelle prossime ore con il possibile attacco di Israele contro il nemico Iran, minacciato da mesi e ora con possibile approdo a breve. L’allarme è stato lanciato dagli Usa che dalla serata di ieri hanno pre-allertato le ambasciate americane in quasi tutto il Medio Oriente, ordinando l’evacuazione del personale.
Stamattina poi funzionari Usa citati da Cbs e NYT hanno spiegato che l’attacco potrebbe davvero essere imminente: Iraq, Kuwait, Bahrein e ovviamente Iran, quasi i Paesi a cui l’America di Trump ha ordinato di evacuare personale interno e diplomatico, di fatto tutta l’area mediorientale dove non v’è una stretta alleanza con gli Stati Uniti. Dopo la pre-allerta sganciata direttamente dal Presidente Usa, sempre sul New You Times alcuni funzionari militari riportano della possibilità che l’Iran possa immediatamente contrattaccare con missili balistici come avvenuto già lo scorso autunno 2024.
Secondo poi le fonti anonime citate dal Washington Post, l’intelligence americana temerebbe l’inizio della guerra sul campo tra Israele e Iran con potenziali attacchi di Netanyahu contro siti nucleari di Teheran anche senza il consenso di Washington. Ed è proprio per il rischio di rappresaglie e ulteriore “miccia esplosa” nel Medio Oriente che l’America ha ordinato l’evacuazione del proprio personale, con possibili azioni nelle prossime ore che potrebbero essere seguite anche dai partner europei e occidentali nell’area.
OMAN OSPITA COLLOQUI DOMENICA TRA IRAN E USA: COSA PUÒ SUCCEDERE PER “FERMARE” LA GUERRA
Nello specifico gli Usa temono che dopo l’attacco di Israele dall’Iran, o dagli alleati nella regione (Iraq e Yemen su tutti) possano partire ritorsioni sui siti americani, o su avamposti occidentali nell’area. Il Pentagono con il Segretario Hegseth ha dato il via libera per l’evacuazione, temendo che la richiesta di Trump fatta direttamente a Netanyahu un mese fa (di non attaccare l’Iran durante i colloqui per il nucleare) non venga più ascoltata da Tel Aviv.

Con la guerra a Gaza e in Cisgiordania che prosegue contro gli alleati dell’Iran di Hamas, Israele vuole approfittare della debolezza attuale geopolitica e interna di Teheran per provare il colpo finale: dalla Casa Bianca però continuano a far presente che il modo migliore per bloccare la capacità dell’Iran di produrre una bomba nucleare (che potrebbero lanciare contro Israele, come già minacciato più volte negli ultimi decenni) è quello appunto di negoziare un accordo. In aggiunta, Trump a Netanyahu ha chiesto non solo di evitare l’attacco su Teheran ma anche di finirla di bombardare Gaza per poter così raggiungere almeno una tregua momentanea in Medio Oriente.
L’Oman ha annunciato domenica ospiterà il sesto round di colloqui sul nucleare tra Usa e Iran, al momento forse l’unico vero elemento di deterrenza per un attacco israeliano: «i colloqui per il nucleare si terranno a Muscat domenica», ha spiegato ieri il Ministro degli Esteri omanita, Badr Albusaidi, su X. Con Trump in attesa di capire da Netanyahu se sia riuscito o meno a farlo desistere da un attacco, il mondo guarda nuovamente al Medio Oriente per un possibile, ennesimo, teatro di guerra che potrebbe aprirsi al culmine di due anni già devastanti.