Benjamin Netanyahu è sotto pressione per firmare l’accordo di tregua a Gaza: anche il presidente Isaac Herzog sta sollecitando il premier israeliano. Prima di mettersi in viaggio per Washington, dove sono previsti i colloqui sull’accordo per gli ostaggi e il cessate il fuoco con Hamas, il primo ministro ha incontrato il presidente, il quale gli ha chiesto di firmare l’intesa, “anche se ha un costo“, ribadendo poi il concetto in un comunicato ufficiale.
Infatti, l’ufficio di Herzog ha messo nero su bianco che è urgente garantire una svolta nei negoziati. Il presidente israeliano nella sua dichiarazione ha riconosciuto la difficoltà di determinate scelte e il “costo pesante” che possono avere, ma ha espresso fiducia nei confronti del governo e delle forze di sicurezza.

Invece, l’ufficio di Netanyahu non ha commentato l’incontro. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, l’incontro tra Herzog e Netanyahu potrebbe far parte di una strategia ben precisa.
LA STRATEGIA DI HERZOG
Il presidente Herzog, infatti, è considerato una forza sociale unificante; inoltre, l’incontro è avvenuto pochi giorni dopo la visita del premier al Kibbutz Nir Oz, vicino al confine con Gaza. “Entrambe le mosse potrebbero essere finalizzate a costruire un sostegno che superi le linee ideologiche, dal momento che i falchi integralisti si oppongono pubblicamente a un accordo su Gaza promosso dagli Stati Uniti e sono ritenuti inclini ad abbandonare la coalizione se l’accordo andrà avanti“, scrive il Times of Israel.
IL MESSAGGIO AI NEGOZIATORI E A TRUMP
A Doha è presente una delegazione israeliana formata da Gal Hirsch, incaricato della questione ostaggi, Ophir Falk, consulente politico del primo ministro Netanyahu, il vice direttore dello Shin Bet e un dirigente di alto livello del Mossad.
A loro Herzog ha rivolto gli auguri affinché i negoziati abbiano successo, ma si è anche rivolto ai leader mondiali e ai partner internazionali, chiedendo che usino “tutta la loro influenza per aiutare” Israele “a raggiungere una svolta“, perché “non c’è tempo da perdere“.
Herzog ha inoltre ringraziato Trump “per il suo sostegno nell’eliminazione della minaccia nucleare iraniana” durante la guerra dei dodici giorni del mese scorso e “per il suo incrollabile sostegno a Israele“.