“Alla fine di questa guerra, non solo Hamas non sarà più a Gaza, ma anche il territorio di Gaza diminuirà”. A dirlo, alla radio dell’esercito, è stato Eli Cohen, Ministro degli Esteri di Israele. Il Governo in questo modo ha confermato quello che potrebbe essere il suo obiettivo nel lungo periodo per mettere un punto conflitto. Già alcuni analisti, in questi giorni, come riportato da Rai News, avevano avanzato una ipotesi di questo genere.
In particolare, la strategia prevede di creare una zona cuscinetto all’interno di Gaza con l’obiettivo di proteggere meglio le città del sud di Israele ed evitare che siano esposte al tipo di attacco che Hamas ha effettuato lo scorso 7 ottobre. L’area in questione, dopo una eventuale vittoria, verrebbe annessa. In questa fase del conflitto, tuttavia, appare ancora prematuro discutere di quella che sarà la struttura geopolitica del Paese, dato che i bombardamenti sono incessanti.
Israele, il ministro degli esteri Cohen parla del futuro di Gaza
A esprimersi sul futuro della guerra e di Gaza è stato anche Herzi Halevi, comandante delle forze militari di Israele. “Il conflitto con Hamas non sarà breve, soprattutto se Hezbollah si unirà ai combattimenti”, ha sottolineato. Nonostante ciò, ha precisato che le modalità di attacco sono differenti. “Siamo arrabbiati, ma usiamo la testa. Combattiamo con determinazione e rimaniamo umani, diversamente dal nostro avversario”.
Il riferimento in tal senso è anche a quanto accaduto all’ospedale di Al-Ahli a Gaza, con un bombardamento che ha provocato centinaia di morti. Le forze israeliane hanno smentito infatti che sia stato un loro attacco, ma l’organizzazione terroristica le accusa del contrario. “Non ci sono due diverse versioni di quanto avvenuto ma c’è il vero e il falso”, ha replicato l’ambasciata di Tel Aviv. L’autorità palestinese da parte sua ha chiesto un’indagine della Corte penale internazionale (CPI), depositando un dossier in merito.