Può forse destare ilarità il caso tanto da sembrare uno scherzo. Invece il fatto è avvenuto realmente ed è stato perfino portato davanti alla Corte Suprema Usa. Il noto marchio Jack Daniel’s ha infatti citato in giudizio l’azienda Vip Products per aver messo in commercio un giocattolo per cani che richiama in tutto la tipica bottiglia di liquore. Come se non bastasse il toy riporterebbe una scritta che, con un gioco di parole, suggerirebbe che il contenuto della bottiglia finta sia di cacca di cane. Al di là dello ‘humor’ su cui l’azienda produttrice del mondo pet ha voluto giocare, ciò che è stato contestato è l’intento di plagio e diffamazione nei confronti del marchio americano di liquori.
Questo caso grottesco potrebbe fungere da precedente, e ha visto i giudici contraddirsi in merito alla questione. Un tribunale avrebbe infatti in un certo senso protetto il giocattolo per cani appellandosi al Primo Emendamento della costituzione americana, giudicandola “un’opera espressiva”, derivante da un’ispirazione creativa, frutto della qualità umana, degna di protezione. Il primo verdetto ha dato quindi contro all’azienda Jack Daniel’s, che ha fatto ricorso per potersi vedere tutelare il marchio.
Corte Suprema e Joe Biden dalla parte di Jack Daniel’s
Il caso sta destando risate anche all’interno del mondo togato, mentre il giocattolo sta spopolando negli Stati Uniti. Contrariamente a quanto stabilito dal precedente giudice, la CNN riporta come la collega togata Elena Kagan ha affermato stizzita: “Forse non ho senso dell’umorismo. Ma qual è la parodia?” Aggiungendo che il giocattolo è semplicemente un “prodotto commerciale ordinario” che fa leva sull’aspetto della bottiglia dell’azienda di bevande. Questo lascerebbe intendere un possibile braccio di ferro tra i giudici, vista la propensione della Corte Suprema a voler dar ragione a Jack Daniel’s, a cui ha fatto eco perfino il presidente Usa Joe Biden ed altre aziende di noti marchi come Nike, Campbelle e Levi strauss.
Al centro della disputa ci sarebbe infatti il Lanham Act, una legge sui marchi approvata dal Congresso nel 1949, che protegge i proprietari di un marchio registrato a livello federale da marchi simili che potrebbero creare confusione nei consumatori. La difesa di Jack Daniel’s si appellata proprio a questa normativa, ritenendo anche che un tribunale di grado inferiore non si sarebbe dovuto schierare con VIP prima che il caso arrivasse alla Corte Suprema.