Jannik Sinner, il tennista numero uno al mondo, ha pensato di smettere, di appendere già la racchetta al chiodo. Lo ha svelato lo stesso altoatesino ieri sera, in occasione di una intervista concessa al TG1, il telegiornale di Rai Uno delle ore 20:00. Quando mancano ormai pochi giorni alla fine della squalifica per doping (il famoso caso del Clostebol), con termine 5 maggio, Jannik Sinner si è confessato ai microfoni della Rai, raccontando di non augurare “a nessuno” ciò che ha vissuto e passato, appunto per il caso di doping, anche perchè lo stesso tennista è stato di fatto condannato da “innocente”, essendosi fidato delle persone che gli stavano vicine. “Ognuno dice ciò che vuole”, aggiunge il 23enne di Sesto Pusteria, precisando di non aver capito nulla di ciò che stesse accadendo “Non sapevo niente”.
Jannik Sinner è stato squalificato per tre mesi, ma è stato tutto l’anno molto difficile, ammette ancora, da quando è scoppiato il caso e da quando sono iniziate a circolare voci circa una sua possibile squalifica per doping. “Nella mia testa non ho fatto niente”, ribadisce, per poi confessare di aver pensato al ritiro: “C’è stato un momento in cui volevo lasciare”, precisamente prima degli Australian Open. Proprio in occasione di quel torneo, quando il caso del Clostebol era ormai deflagrato, Jannis Sinner ammette che gli altri giocatori lo “guardavano in modo diverso”, e tale situazione non gli andava a genio “è stato pesante” ammette.
JANNIK SINNER E IL CASO DOPING: “NON MI SENTIVO PIU’ A MIO AGIO”
Il giovane tennista racconta di essere sempre stato uno socievole e scherzoso con il gruppo di colleghi, ma non negli ultimi mesi “Non mi sentivo a mio agio”. A tutto ciò si sono aggiunti i pareri più disparati, le malelingue e anche chi lo ha accusato di essere stato un privilegiato, di aver ricevuto una condanna lieve per la sua importanza nel tennis. A tutte queste persone lui ribatte che in realtà chi doveva controllarlo e esaminarlo è “andato avanti quando doveva finire”, ricordando che il protocollo che segue la Wada è lo stesso per tutti “Nessuno ha dei trattamenti diversi”.
Parole che non possono far venire alla mente le dichiarazioni di Federica Pellegrini, star del nuoto, secondo cui il caso di doping di Sinner è stato trattato in maniera diversa rispetto agli altri: “Ognuno può dire ciò che vuole”, replica lui, senza aggiungere altro e sottolineando che “a me interessa solo ciò che ho passato, che è stato molto difficile e che non auguro a nessuno”, ricorda ancora. Fortunatamente in questo duro periodo della sua carriera, Jannik Sinner è stato circondato da persone che hanno creduto in lui e che lo hanno aiutato nei momenti di difficoltà.
JANNIK SINNER: GLI INTERNAZIONALI DI ROMA E L’ADDIO DI CAHILL
Nel corso dell’intervista con il Tg1 Jannik Sinner ha parlato anche del prossimo impegno che lo aspetta, il primo di questo 2025, gli Internazionali di tennis di Roma: “Sono molto contento”, ammette, ricordando che “non c’è posto più bello della capitale dove giocare”. In queste settimane di stop Sinner si è ovviamente allenato per mantenere il ritmo, sfidando dei giocatori molto forti e “a volte va bene altre va male e non so perchè”, ma in ogni caso “sono sicuramente felice di tornare in campo”, in quanto “mi manca la competizione”.
Un Jannik Sinner che a breve dovrà fare a meno di Darren Cahill, il coach australiano, che a fine 2025 lascerà il tennis: “Me lo aveva anticipato l’anno scorso – ammette lui – è una sua scelta, abbiamo vinto tanto insieme ma le cose belle prima o poi finiscono”. Lo scorso mese Cahill aveva racconta di aver bisogno di una nuova fonte di ispirazione, di conseguenza dopo tre anni si separerà dall’atleta italiano.