Reduce dalla vittoria al Grande Fratello, una parentesi di grande successo musicale vissuta in un’età dove la fama è tutt’altro che facile da gestire; Jessica Morlacchi si racconta nel salotto de La Volta Buona di Caterina Balivo passando in rassegna proprio i momenti che l’hanno portata a toccare le vette dello showbiz per poi capitolare per diversi anni a causa della depressione e degli attacchi di panico. Un calvario durato 10 anni, figlio proprio di quel successo improvviso che in piena adolescenza è un’onda difficile da arginare e gestire.
“Rifiutavo la luce, dormivo tanto… Questi sono i primi campanelli d’allarme”, spiega così Jessica Morlacchi i segnali di quella depressione, che spesso sfociava in attacchi di panico, che per 10 anni l’ha allontanata dal mondo dello spettacolo dopo il successo clamoroso nel mondo della musica. La sua ‘volta buona’ in quel periodo fu una proposta di Marco Masini che, nonostante tutto, la chiamò per duettare a Sanremo nella serata cover. “Mi ha dato una grande opportunità quell’anno, ci sono cose che non dimentico; poteva benissimo scegliere un’altra persona. Ero entrata da poco nella sua stessa casa discografica, quindi sicuramente il conoscersi meglio ci ha avvicinato. Spero ovviamente che in me abbia visto qualcosa che appunto volesse su quel palco… Io ancora non stavo bene in quel periodo”. La vincitrice del Grande Fratello ha poi spiegato: “Ero seduta sullo sgabello perchè mi tremavano le gambe; da dove nasceva tutto? Era ansia totale, la paura di vivere un mondo troppo grande per una ragazza così giovane”.
Jessica Morlacchi a La Volta Buona: “Ho sconfitto la depressione a 30 anni…”
Dopo il calvario della depressione durato circa 10 anni, Jessica Morlacchi – come raccontato a La Volta Buona – ha poi ritrovato sé stessa. Lei stessa ancora si stupisce di come, nonostante l’ampio lasso di tempo alle prese con quel malessere, trovata la persona giusta ha impiegato davvero poco a vincere quella condizione. “La mia vita poi è andata avanti ma questa problematica me la sono portata dietro; poi a 30 anni ho avuto la fortuna di conoscere un professore che ha capito la problematica e si è preso cura di me. A quel punto davvero in pochissimo tempo la situazione è migliorata: 6-7 mesi”.