L’Accademia svedese ha assegnato il Premio Nobel per la Letteratura 2023 a Jon Fosse, scrittore e drammaturgo svedese. Il riconoscimento è giunto “per le sue opere teatrali e la prosa innovative che danno voce all’indicibile’”, hanno commentato gli accademici, ricordando alcune delle sue opere più importanti a cominciare da Nynorsk, scritta in norvegese. Nato nel 1959, Jon Fosse viene descritto da Repubblica come uno scrittore “ibrido” quindi non come una “macchina solo romanzesca”, ma bensì come un artista capace di attraversare più luoghi culturali. Uno scrittore “totale”, capace di mettere d’accordo i giurati dell’Accademia svedese. Il suo esordio letterario avvenne nel 1983, quando Jon Fosse aveva solo 24 anni, con “Red, Black” opera che convinse lo stesso Fosse ad abbandonare il teatro per dedicarsi alla letteratura.
In Italia i suoi romanzi sono invece pubblicati dalla Nave di Teseo, precisamente “Mattino e sera”, “L’altro nome”, “Settologia 1-2”, quest’ultima un’opera immensa che prevede sette diverse parti radunate in più volumi per un totale di ben 1.500 pagine. Possiamo però leggere solo le prime due parti della Settologia, in cui il protagonista è un pittore, tale Asle, che vive isolato in un fiordo nella Norvegia occidentale, accontentandosi di una vita solitaria. La scrittura per Jon Fosse, Premio Nobel per la Letteratura 2023, viene vista quasi come una sorta di preghiera laica “terra che con le parole rincorre il silenzio”.
JON FOSSE, CHI E’ IL PREMIO NOBEL LETTERATURA 2023: LA STIMA VERSO IL COLLEGA MOURNANE
Da segnalare che fra i principali scrittori ammirati da Jon Fosse vi è l’australiano Gerhard Murnane, di cui tra l’altro ha tradotto il romanzo The Fields: entrambi erano favoriti per il premio Nobel 2023.
Jon Fosse è considerato un vero e proprio gigante nel suo campo, tenendo conto che i suoi lavori sono stati tradotti in ben 40 lingue in tutto il mondo. Le ultime due curiosità: è considerato dal Daily Telegraph uno dei 100 geni attualmente viventi al mondo, ed inoltre vive nel Grotten, una residenza esclusiva di proprietà del governo norvegese datata 1823, che gli è stata data in affido dal re per i suoi meriti.