Josip Ilicic torna a raccontare gli episodi che hanno condizionato la sua carriera dopo la pandemia del Covid

La depressione di Josip Ilicic durante il Covid e la finale di Champions League sfiorata

In attesa del ritorno della Serie A previsto per questo weekend l’ex giocatore di Atalanta, Fiorentina e Palermo Josip Ilicic ha voluto ripercorrere e raccontare alcune tappe della sua carriera e in particolare dei suoi anni in neroblù dove ha raggiunto i picchi più alti della sua carriera rappresentati dalla tripletta in Champions League contro il Valencia. Lo stesso anno la squadra bergamasca ha ottenuto la semifinale della competizione europea poi persa contro il Paris Saint Germain e che rimane uno dei grandi rimpianti del trequartista sloveno per non essere riuscito a dare il suo contributo.



La partita contro i francesi era arrivata come semifinale delle final eight che nel 2020 erano state istituite per riuscire a dare una fine alla stagione dopo il blocco per la pandemia del Covid, momento che ha colpito pesantemente e in maniera irreversibile Ilicic costringendolo a prendere una direzione completamente diversa per la sua carriera. Lo sloveno infatti nel periodo di reclusione a casa ha sofferto di una forte depressione che ha condizionato il suo ritorno in campo e ovviamente anche le sue prestazioni, ma soprattutto che ha impedito la sua partecipazione alla sfida che senza questi problemi è sicuro avrebbe vinto.



Josip Ilicic con la maglia dell’Atalanta (Foto: Web)

Il rapporto di Josip Ilicic con il suo allenatore Gian Piero Gasperini

Josip Ilicic racconta che la reclusione obbligatoria e il pensiero di non sapere se sarebbe tornato a giocare sono gli elementi che lo hanno colpito di più e che lo hanno portato alla decisione di lasciare la squadra e l’Italia e tornare in Slovenia dove invece la situazione era migliore e più libera. Superare quei momenti però non sarebbe stato possibile senza l’appoggio da parte di tutta l’Atalanta e in particolare del suo allenatore Gian Piero Gasperini, quello che più di tutti è riuscito a tirare fuori al meglio le caratteristiche e potenzialità dello sloveno e che lo ha spinto a cercare sempre di superare i suoi limiti.



Il rapporto tra i due, da quello che racconta lo sloveno, non è stato sempre rose e fiori, ma proprio queste discussioni e litigi erano ciò che lo rendeva ancora più forte e che portava i due a fidarsi ciecamente nelle capacità dell’altro e all’inizio della sua avventura alla scelta di accettare Bergamo come tappa della sua carriera dopo le delusioni di Firenze. Ilicic infatti racconta di non avere bei ricordi dei suoi anni in viola per i continui attacchi dei suoi tifosi che lo hanno sempre criticato per il costo del suo cartellino e per non essere riuscito a portare grandi risultati, dimenticandosi spesso di un quarto posto e di una semifinale di Europa League.