L’Alta Corte del Regno Unito ha respinto l’appello dell’editore australiano Julian Assange, confermando quindi l’ordine di estradizione negli Stati Uniti firmato dall’ex ministra degli interni britannica Priti Patel a giugno 2022. L’appello di Julian Assange, come riferisce stamane il tabloid britannico Daily Mail, è stato deciso dal giudice unico del tribunale monocratico, Swift, attraverso una decisione di tre pagine. Assange, prima della decisione, aveva sostenuto che: “La ministra Patel avrebbe commesso un errore procedurale nel decidere di approvare un ordine di estradizione che violi il criterio di specificazione [secondo il quale non è consentito estradare un individuo per un reato non specificato nella richiesta di estradizione] e perché la richiesta stessa è in violazione dell’articolo 4 del Trattato di estradizione USA-Regno Unito”.
Secondo quanto sottolineava la difesa, processando Julian Assange questi verrebbe punito per le sue opinioni politiche e ciò andrebbe contro la legge sull’estradizione, inoltre violerebbe la libertà di espressione che invece andrebbe sempre tutelata. La richiesta stessa, hanno sostenuto ancora gli avvocati difensore dell’editore australiano, violerebbe il Trattato di estradizione tra gli Stati Uniti e il Regno Unito e il diritto internazionale in quanto incentrata su reati di natura politica. I legali parlano quindi di procedura abusiva, un uso sproporzionato dei primi mezzi legali. Entro il prossimo 13 giugno c’è tempo per presentare un Appello, e la nuova udienza si terrà di fronte ad una giuria di due giudici aperta al pubblico.
JULIAN ASSANGUE, CONFERMATA ESTRADIZIONE: LE PAROLE DEL PADRE E DELLA MOGLIE
John Shipton, papà di Assange, ha commentato: “Julian presenterà ora un appello per essere udito davanti a due giudici dell’Alta Corte. Le ragioni per chiedere queste udienza sono chiare, solide e giuste. La famiglia di Julian rimane inorridita davanti agli ultimi sviluppi e, insieme a tutte le persone oneste nel mondo intero, assiste a quanto sta avvenendo con profonda inquietudine e allarme”.
Così invece Stella Assange, la moglie di Julian: “Martedì prossimo, mio marito Julian Assange presenterà una nuova richiesta per essere udito davanti all’Alta Corte. Se la richiesta verrà accettata, egli avrà un’udienza pubblica davanti a due nuovi giudici dell’Alta Corte. Rimaniamo fiduciosi di avere la meglio e che Julian non sarà estradato negli Stati Uniti, dove dovrà affrontare accuse che potrebbero portarlo a trascorrere il resto della sua vita in un carcere di massima sicurezza per aver pubblicato informazioni veritiere, che hanno rivelato crimini di guerra commessi dal governo degli Stati Uniti”.