Juri Camisasca e il primo incontro con Franco Battiato
Juri Camisasca, amico e collega di Franco Battiato lo ricorda con grandissimo affetto. Tutto è iniziato tantissimi anni fa quando lui e Franco facevano il militare. Il cantautore, intervistato da La Repubblica, ha ricordato il primo incontro con Franco: “praticava delle tecniche di autosvenimento per cui continuava a svenire ma nessuno riusciva a capire la causa. Era appena uscito Foetus ed era in un momento di grandissima creatività per cui per lui fare il militare era una cosa inaccettabile. Ci siamo conosciuti alla caserma Spaccamela di Udine: io sapevo chi era perché avevo letto un articolo su di lui su un giornale allora molto letto dai giovani che si chiamava Ciao 2001. Quando è arrivato Franco aveva i capelli alla Jimi Hendrix, un giubbino di pelo rosso, una maglietta psichedelica, diverse collane e anche un paio di occhiali da saldatore al collo che poi mi ha regalato e un paio di occhiali da sole enormi, pantaloni attillatissimi che riproducevano la bandiera americana e stivali di pitone”.
Un outfit davvero originale quello di Franco Battiato per presentarsi al militare. Proprio Camisasca ricorda: “quando il capitano lo vede esclama sconcertao: “Che cos’è quello?”. E poi gli chiede: “E tu chi sei?” “Sono Battiato”. Il capitano a quel punto sembra impazzire, si mette a urlare: “Mettetegli la divisa, tagliategli i capelli!”. E Franco: “Senta, si faccia psicanalizzare”. A quel punto il capitano se ne va, sempre urlando: “Non lo voglio più vedere!”.
Juri Camisasca: “di Franco Battiato apprezzavo la grande ironia”
Juri Camisasca parlando del grande amico Franco Battiato ha precisato: “ho capito subito che era un genio, gli ho chiesto il numero di telefono e poi l’ho contattato. Lui mi ha combinato un appuntamento con Pino Massara, produttore e proprietario dell’etichetta Bla Bla”. Lo zampino di Franco Battiato è stato essenziale per il suo debutto nel mondo della musica come ha ricordato proprio il cantautore dalla pagine di Repubblica: “io ero un ragazzino e mi presentai completamente impreparato, senza neanche un pezzo. Mi misi a suonare la chitarra accompagnandola a dei vocalizzi “Aaaaah, Hiiii”, cose così (ride). Massara: “Non ci trovo proprio niente di interessante”. E Franco, convintissimo: “Ma scherza, è straordinario!”. Una decina di giorni dopo mi sono presentato con venti canzoni e da lì è iniziato tutto”.
Ancora oggi Juri ricorda il suo grande amico Franco Battiato. “Era un grande amante della vita per cui ogni cosa la faceva con entusiasmo. Per capirlo bastava guardarlo quando era in studio di registrazione: era veramente una forza della natura” – ha confessato Juri parlando di Franco – “aveva un’energia fuori dal comune che metteva in tutto. Una volta, tanto per fare un esempio, si era messo addirittura a imparare a fare i tappeti! Questo “fare” è per me l’espressione del piacere di vivere, dell’esistenza”. Infine parlando dei punti forti di Battiato, l’amico ha aggiunto: “l’ironia. Prendi il disco del suo grande successo, La voce del padrone: era un disco pieno di ironia e al tempo stesso pieno di saggezza. Franco era in grado di coniugare questi due poli, il misticismo e l’ironia”.