Indagini a tutto campo sul caso di Karine Cogliati, la 26enne trovata senza vita in un bosco di Carate Brianza con mani e piedi legati. Italo-brasiliana, secondo quanto riporta ANSA sarebbe stata da tempo senza fissa dimora e avrebbe avuto problemi di tossicodipendenza.
Sul fronte investigativo, è emerso che un uomo di 46 anni sarebbe attualmente indagato per il solo reato di occultamento di cadavere: l’ipotesi di chi indaga, infatti, sarebbe quella di un decesso avvenuto per un malore dovuto all’assunzione di droga seguito da uno spostamento del cadavere nel luogo in cui poi è stato rinvenuto.
Karine Cogliati morta in un bosco, il punto sulle indagini in Brianza e l’autopsia
Le indagini sulla morte di Karine Cogliati proseguono e un punto di svolta potrebbe arrivare dall’autopsia fissata per il 20 febbraio. Una prima ispezione cadaverica avrebbe escluso la presenza di segni di violenza, ma occorrerà attendere l’esame medico legale completo per chiarire le cause e la dinamica del decesso.
Il corpo di Karine Cogliati sarebbe stato trovato in una zona boschiva della provincia con braccia e gambe annodate a una felpa. Secondo una delle ipotesi al vaglio, qualcuno potrebbe averla portata lì già priva di vita a seguito di una morte dovuta a un malore. Chi ha agito, in sostanza, si sarebbe occupato soltanto dell’occultamento per motivi tutti da accertare. A scoprire il cadavere della giovane, madre di due bimbi, sarebbe stato un passante, lo scorso 16 febbraio.