Keith Jarrett non suonerà più il piano/ Paralizzato da 2 ictus: “sarò come Bach”

- Paolo Vites

Il pianista jazz Keith Jarrett ha rivelato di essere rimasto semi paralizzato dopo essere stato colpito da due ictus

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Brutta notizia per tutti gli amanti del jazz, ma non solo. Quello che probabilmente è il più innovativo, celebrato pianista del Novecento, Keith Jarrett ha dichiarato nel corso di una intervista apparsa sul New York Times che non potrà più fare concerti. Personaggio estremamente riservato, ha detto a chiare lettere che a febbraio 2018 è stato colpito da un ictus che gli ha paralizzato la parte sinistra del corpo, cosa che gli rende impossibile suonare ancora. Ecco perché l’annullamento del concerto previsto nel marzo del 2018 alla Carnegie Hall di New York e di ogni altra apparizione. Proprio nel celebre teatro americano l’anno prima Jarrett aveva tenuto il suo ultimo concerto (a fine ottobre è prevista a pubblicazione di un disco da vivo registrato a Budapest prima che fosse colpito dalla malattia). Oggi Keith Jarrett ha recuperato in parte la possibilità di usare il suo corpo, riesce infatti a camminare con un bastone, ma non tanto da suonare.

BACH CON UNA MANO

Il pianista è stato colpito da due ictus, uno meno forte e poi uno maggiore. In ospedale ha fatto un uso sporadico del pianoforte: “Stavo cercando di essere Bach con una mano” ha detto scherzando. Cresciuto nella fede del cosiddetto cristianesimo scientista, un movimento religioso metafisico fondato nel 1879, Keith Jarrett è noto in tutto il mondo in particolare per un disco pubblicato nel 1975 tratto da un concerto tenuto a Colonia in Germania, considerato la più straordinaria esibizione di un pianista jazz. Grande perfezionista, spesso durante le sue esibizioni si interrompeva se in sala non c’era il silenzio assoluto, abbandonando anche il concerto. “Non so quale dovrebbe essere il mio futuro”, ha aggiunto. “In questo momento non mi sento come se fossi un pianista. È tutto quello che posso dire al riguardo. ” Aggiungendo “Ma quando ascolto musica per pianoforte a due mani, è molto frustrante, in modo fisico. Se sento anche Schubert, o qualcosa suonato a bassa voce, mi basta. Perché so che non potrei farlo. E non mi aspetto che lo recuperi. Il massimo che mi aspetto di recuperare con la mano sinistra è forse la capacità di tenere una tazza” ha detto.





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