Kevin Farrell, Camerlengo del Vaticano: gestisce beni e Conclave durante la Sede Vacante. Ex finanziere, garante della tradizione papale
Con la morte di Papa Francesco, un uomo diventa pilastro silenzioso della transizione: Kevin Farrell – 76 anni, irlandese di nascita – è il Camerlengo di Santa Romana Chiesa, figura centrale nella gestione del Vaticano durante la Sede Vacante.
Ordinato sacerdote nel 1978, Kevin Farrell ha costruito una carriera internazionale che lo ha portato dal Messico agli Stati Uniti fino a Roma, attraversando incarichi pastorali e amministrativi che oggi lo rendono una delle personalità più strategiche della Curia: ex vicario generale per l’amministrazione dell’arcidiocesi di Washington, vescovo di Dallas e attuale prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, è noto per la sua solida preparazione gestionale, una qualità sempre più richiesta nella governance ecclesiale.
Papa Francesco lo ha nominato Camerlengo nel 2019, affidandogli la responsabilità di garantire la continuità dello Stato vaticano tra la fine di un pontificato e l’elezione del successore: le sue mansioni sono molteplici e fondamentali come sigillare gli appartamenti papali, certificare ufficialmente la morte del Pontefice, amministrare i beni materiali della Santa Sede e supervisionare ogni fase preparatoria del Conclave. Un incarico che unisce competenze giuridiche e finanziarie con una profonda conoscenza della macchina ecclesiastica, in un equilibrio tra discrezione e autorità.
La scelta di Kevin Farrell non fu casuale: il cardinale è presidente del Comitato per gli investimenti vaticani e della Corte di Cassazione dello Stato, ruoli che ne mettono in evidenza l’esperienza economica e il rigore operativo.
Emblema del “manager con la tonaca”, Kevin Farrell incarna quella nuova figura di ecclesiastico capace di muoversi tra bilanci complessi e liturgie solenni: durante la Sede Vacante, il Camerlengo agisce in stretta collaborazione con il Collegio Cardinalizio, ma molte decisioni concrete – dalla logistica del Conclave alla custodia di documenti riservati – dipendono esclusivamente da lui.
“Il Camerlengo deve garantire trasparenza e legalità in un momento di grande delicatezza per la Chiesa” spiega uno storico del diritto canonico; il ruolo fu ricoperto in passato da figure decisive come Eugenio Pacelli, che durante la Sede Vacante del 1939 era Camerlengo e divenne poi Papa Pio XII.
Chi è Kevin Farrell e il potere del Camerlengo
Il Camerlengo non è soltanto un funzionario: è il custode della transizione più delicata nella vita della Chiesa. In queste ore, Kevin Farrell supervisiona l’apposizione dei sigilli sugli uffici privati del defunto Pontefice – la cosiddetta condictio sigilli – e prepara l’atto ufficiale che certifica la morte papale, firmato davanti a testimoni come previsto dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis.
Storicamente, la figura del Camerlengo risale al Medioevo, quando era conosciuto come camerarius ed era responsabile delle finanze pontificie: divenuto titolo cardinalizio nel XV secolo, il ruolo ha sempre avuto grande rilevanza, anche se nel tempo ha perso alcune funzioni giurisdizionali.
Ma il cuore del suo compito si trova nella preparazione del Conclave: garantisce la regolarità del processo elettivo, assicurando l’isolamento assoluto della Cappella Sistina e della Domus Sanctae Marthae, supervisionando ogni fase logistica, dai controlli di sicurezza alla distruzione delle schede, ma prima di tutto, tocca a lui aprire la Sede Vacante.
Stamattina, alle 9:47, il cardinale Kevin Farrell ha annunciato ufficialmente la morte di Papa Francesco: “Con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina, il Vescovo di Roma è tornato alla casa del Padre. La sua vita è stata interamente dedicata al servizio del Signore e della Sua Chiesa”. Kevin Farrell ha affidato l’anima del Pontefice “all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”, aprendo così formalmente la fase più solenne e delicata della transizione papale.
Ora resta un punto cardine dell’apparato ecclesiastico nei giorni più incerti e Kevin Farrell, con la sua esperienza nella gestione del Fondo Pensioni vaticano e nel settore degli investimenti, riflette l’approccio di Francesco verso una Chiesa più trasparente e responsabile anche sul piano economico. Kevin Farrell è dunque l’uomo delle chiavi: le chiavi materiali del Palazzo Apostolico e quelle simboliche della continuità della Chiesa.