Quando già le bandiere stavano per essere issate alle finestre e sui social apparivano le frasi più roboanti per dare inizio alle feste, Floccari, vecchio lupo d’area, con un tocco imparabile ha portato alle vittoria la ARS et Labor ferrarese e strozzato ogni urlo di ottavo scudetto al popolo juventino. La Gobba ha perso e sono stati rinviati i festeggiamenti di un’altra settimana, durante la quale accederà alle semifinali di Champions facendo scempio dei ragazzi dell’oratorio di Amsterdam.
I bianconeri sono scesi a Ferrara con la terza squadra. Mi domando: è corretto agire così? Cosa penseranno le rivali della Spal in lotta per non retrocedere? Portatisi in vantaggio, i torinesi hanno inserito un po’ di ragazzini concedendo alla Spal la possibilità di raggiungere una sicura salvezza.
Old Ranieri has got a team, ya, ya, oh! Si, la Maggica ha giocato da squadra. È la seconda volta che lo fa in questa annata e così è arrivata la seconda vittoria consecutiva per 1-0 e contro squadre, in particolare l’Udinese, che non avrebbero meritato la sconfitta. È ritornato a segnare all’Olimpico Dzeko in una gara che per lui non stava promettendo niente di buono.
Meglio la Roma nel finale quando, entrato Florenzi, Zaniolo ha potuto giocare più in centro, la sua posizione naturale. I giallorossi sono rimasti per poche ore davanti al Milan nella corsa alla Champions. Ci ha pensato la Lazio a dare i punti del risorpasso ai casciavit regalando il rigore della vittoria con una terribile ingenuità. È stata una gara di “corsa”, decente per il campionato italiano, che sarebbe finita senza reti se non fosse arrivato il suicidio romano. Con questa sconfitta i biancocelesti si sono forse chiamati fuori dall’Europa che conta. Si vedrà nelle prossime settimane.
Anche l’Inghilterra si era chiamata fuori dall’UE, ma ora si rende conto della cavolata fatta. Altro che Brexit, deve sperare nel “Torna a casa Lessie”.
Bello il derby di Genoa, senza inutili casini e con Quagliarella che ha coronato con una sua rete la vittoria blucerchiata. Il Napoli con una rete nel primo tempo e due nella ripresa ha strapazzato e mandato aritmeticamente in Serie B il Chievo, che si è concesso la rete della bandiera. È stato uno di quegli incontri di fine stagione senza infamia e senza lode. Salutiamo i clivensi che negli ultimi vent’anni sono precipitati nella serie cadetta solo due volte. Auguri!
Poi forza Napoli per la rivincita con l’Arsenal. E finalmente la Beneamata. I bauscia in Ciociaria timbrano il cartellino, non per il gioco, la tattica o la velocità di esecuzione, ma perché il Frosinone è in Serie A per caso. Centrocampo nerazzurro lentissimo con “lumachino Valero” a dettare i tempi, Politano a operare qualche strappo, il resto è noia. Una buona azione e Nainggolan batte Sportiello, rigore su Skriniar e Perisic fa la prima cosa giusta della sua gara: segna. Politano sbaglia una rete che neanche Toninelli avrebbe fallito. Frosinone? Inesistente.
Secondo tempo. L’Inter entra in campo leziosissima, come per fare un allenamento. Il Frosinone comincia a capire che qualcosa si può fare. La palla è esageratamente fra i piedi degli interisti che all’ora di gioco sbagliano uno scambio al limite della propria area, palla a Cassata, tiro e partita riaperta. Spalletti non capisce che deve sostituire Vecino, inguardabile, inserendo Miranda. Con la difesa a tre la partita sarebbe chiusa. I ciociari si esaltano e corrono, i milanesi mirano a controllare il gioco, ma che fatica. Poi, tanto per smentirmi, Vecino si sveglia e chiude l’incontro. I bauscia giocando da oratorio sono terzi in classifica, figuriamoci le altre!
Il ministro Tria ha assicurato che non avremo aumenti dell’iva, niente patrimoniale e, progressivamente, la flat tax al 15/20%. Benissimo, se accade sono certo che l’Inter vincerà il prossimo campionato.