Dalla figura certamente nota del compositore Ludwig van Beethoven al resto dei figli europei il passo per i ricercatori dell’università KU Leuven è stato piuttosto breve, arrivando ad una constatazione che ha – almeno a tratti – davvero dell’incredibile e che ci parla di un bambino su 100 che avrebbe discendenze non dirette rispetto al padre anagraficamente registrato: un dato certamente singolare e che oltre a far sorridere potrebbe anche originare all’ovvia domanda del perché indagare un tema tanto delicato e personale come la paternità; ma che assume tratti un pochino più chiari se si considera che spesso le indagini forensi – e basta vedere il caso di Yara Gambirasio – si basano proprio sul match tra il genoma dei figli e dei padri.
Facendo prima di tutto un passetto indietro, come anticipavamo prima lo studio sulla discendenza tra padri e figli è nato in seno ad un più minuzioso studio – del quale peraltro vi aveva già parlato in quest’altro articolo – sulla linea di discendenti del compositore Ludwig van Beethoven: analizzando il DNA contenuto nei suoi capelli e rapportandolo a quello di uno dei suoi discendenti in vita – ovvero Werner van Beethoven – si è scoperto che seppur quest’ultimo (e tutti i restanti eredi in vita) condivida il genoma con il lontano Aert van Beethoven, lo stesso non avviene se si guarda al paragone con il compositore; segno chiaro che il musicista sarebbe nato da un padre diverso e si potrebbe considerare – pertanto – illegittimo.
Lo studio sui figli europei: l’1% non è imparentato con il rispettivo padre anagrafico
Al di la di Beethoven, i ricercatori hanno deciso di estendere la loro ricerca su un campione europeo più ampio andando ad analizzare i registri storici sulle nascite dei figli con i DNA delle persone vive che da loro dovrebbero – almeno, stando ai dati prettamente anagrafici – discendere: la scoperta (e torniamo all’inizio di questo articolo) ha dell’incredibile perché paragonando un grosso pool di dati i ricercatori hanno scoperto che circa l’1% dei padri registrati all’anagrafe non ha discendenza diretta con i propri bambini, segnale – esattamente come per il compositore – che si tratta di nascite extraconiugali.
Il dato dell’1% – però – è del tutto indicativo dato che in occasione di alcuni importanti stravolgimenti storici (e si cita tra gli altri l’urbanizzazione) la quantità di figli nati al di fuori delle relazioni tocca anche picchi del 6 per cento; mentre andando oltre all’Europa in contesti come la Namibia la percentuale sfiora addirittura il 50%: dati che non vanno necessariamente presi come indicativi di una maggiore libertà coniugale delle donne, perché – avvertono i ricercatori – potrebbero essere anche specchi di una maggiore cultura dello stupro.