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Home » Esteri » Cina » LA CINA VOLA: DOV’È IL SEGRETO/ “Surplus da 1 trilione di dollari, ecco perché i dazi di Trump hanno fallito”

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LA CINA VOLA: DOV’È IL SEGRETO/ “Surplus da 1 trilione di dollari, ecco perché i dazi di Trump hanno fallito”

Int. Giuliano Noci
Pubblicato 9 Dicembre 2025
Una nave portacontainer al porto di Genova (Ansa)

Una nave portacontainer al porto di Genova (Ansa)

La Cina continua a inondare di prodotti il mondo: il suo surplus commerciale è doppio in Italia e Sudest asiatico. I dazi non bastano

La Cina continua a invadere il mondo con le sue merci: in Italia il surplus commerciale è arrivato a 34 miliardi, più o meno il doppio rispetto a cinque anni fa. E il fenomeno riguarda anche altri mercati, come quello del Sudest asiatico, tanto che a livello mondiale ha superato la cifra di un trilione di dollari.

I dazi di Trump, insomma, spiega Giuliano Noci, prorettore del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano, non stanno fermando il Dragone, che continua a investire sull’offerta e a dirottare all’estero i prodotti che il suo mercato interno non riesce ad assorbire. Ora però la Cina è diventata una potenza manifatturiera in diversi settori e non si impone più solo per il prezzo, ma anche per la tecnologia e la qualità dei suoi prodotti. Urgono nuove strategie per fronteggiarla.


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La Cina sta invadendo sempre di più i nostri mercati con le sue merci per colpa di Trump?

Intanto è stato annunciato il record storico del surplus commerciale cinese, che è arrivato a oltre un trilione di dollari. Continua ad aumentare a dispetto delle politiche di Trump, che non funzionano in alcun modo. La crescita non è solamente in Italia, ma anche nel Sudest asiatico, dove è più che raddoppiato negli ultimi cinque anni. Di fatto abbiamo a che fare con una Cina che, avendo una debole domanda interna, inonda il mondo dei suoi prodotti. La politica di Trump e la strategia nazionale varata nei giorni scorsi non vanno nella direzione corretta, perché di fatto non affrontano il tema di fondo.


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Qual è questo tema?

Di fatto esiste un grande squilibrio, tra un Paese come la Cina che non è aperto, è poroso verso l’esterno e impermeabile verso l’interno e ha politiche industriali deliberate dal Partito comunista, e Paesi che hanno accettato certi input. Lo squilibrio, quindi, è tra una Cina che esporta e gli USA che sono il collettore di ultima istanza di prodotti e di capitali.

Perché la politica dei dazi non ha risolto il problema?

Di fatto finché ci sono Paesi che importano dalla Cina e poi riescono ad esportare verso gli Stati Uniti non si crea uno stato di emergenza vera. Il raddoppio dell’import nel Sudest asiatico significa che molti dei prodotti da quella regione possono andare a finire negli Stati Uniti.


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Cosa avrebbe dovuto fare Trump?

Doveva cercare di costruire una grande alleanza in cui si prendeva coscienza del surplus cinese verso il resto del mondo, adottando misure conseguenti. Le cose non si risolvono con accordi bilaterali, occorre una sorta di patto complessivo a livello internazionale per impedire al surplus cinese di inondare il mondo. Poi tecnicamente c’è il tema della libera circolazione dei capitali, che pone un altro problema.

Quale?

Il presidente cinese Xi Jinping (Ansa)

Se i capitali sono liberi di circolare senza problemi, a quel punto non c’è limite all’export. La Cina esporta, accumula riserve e le investe negli USA, che è il Paese più sicuro per questo. E in questo modo è come se finanziasse la domanda americana. Così si creano squilibri profondi e la situazione, a bocce ferme, non può che peggiorare.

Ma cosa significa davvero il surplus? Perché la Cina ci inonda di merci?

La Cina investe molto sull’offerta e produce quindi molto di più rispetto alla sua domanda interna. Siccome nel Paese la domanda è bassa, i prodotti che non possono essere consumati sul mercato interno sono costretti ad andare all’estero. Tutto ciò è figlio di una politica industriale deliberata. È la stessa cosa che ha fatto la Germania su scala più piccola: ha finanziato molto l’offerta, anche contenendo il costo del lavoro, e ha fatto sì che ci fosse un’extra capacità produttiva. In scala ancora più piccola questo meccanismo riguarda anche l’Italia, che è un Paese esportatore perché non riesce a collocare i propri prodotti all’interno. E i salari in Italia sono tra i più bassi nell’OCSE.

Perché gli Stati Uniti hanno il più alto surplus commerciale?

Perché sono un Paese forte, con una valuta sicura e con una domanda interna alta, figlia della libera circolazione dei capitali: investendo lì, si abbassa il costo del denaro e si aumenta la propensione al debito dei consumatori. È quello che è successo con la Grecia, spinta a un forte indebitamento dall’export tedesco. In questo momento a essere indebitati sono gli Stati Uniti, che però sono molto più credibili dei greci.

Queste dinamiche che conseguenze hanno (anche in Italia) sul tessuto produttivo dei Paesi che importano?

Il tema è che non esiste reciprocità. La Cina fa una politica fortemente orientata a una manifestazione di forza, controllando la politica industriale e la valuta: c’è un sostegno molto marcato all’offerta con incentivi alla produzione e un livello basso della valuta, che aumenta la competitività verso l’export e riduce la possibilità di import, perché tutto quello che viene da fuori costa relativamente di più. Il problema dei Paesi europei è che non hanno potere negoziale, perché non si concepiscono davvero come mercato unitario. L’Europa è a un bivio, schiacciata tra gli USA a cui non interessa più, e la Cina che spinge in un’altra direzione.

Questo meccanismo ha colpito (in Italia e in Europa) solo certi settori (mobili, tessile, apparecchi elettrici, auto) oppure è esteso a tutto?

La Cina ormai è una powerhouse. È molto avanzata tecnologicamente, in grado di fornire prodotti di grande qualità a prezzi ragionevoli. Non si tratta più solo di una competizione di costo. I cinesi sono leader nei robot e in tanti altri settori, sono una potenza manifatturiera per prodotti a basso e alto valore aggiunto.

(Paolo Rossetti)

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Tags: Donald Trump

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