Durante un recente colloqui di alto livello tra il ministro degli Esteri della Cina Wang Yi e la vicepresidente dell’Unione Europea Kaja Kallas, il primo avrebbe espresso le preoccupazioni di Pechino su di un’ipotetica vittoria dell’Ucraina nel conflitto contro la Russia, temendo che comporterebbe uno spostamento dell’attenzione da parte degli USA dai confini dell’Europa, all’estremo Oriente, proseguendo la storica campagna statunitense per indebolire economicamente il Dragone.
La conversazione tra Wang e Kallas è stata descritta da alcune fonti citate dal quotidiano South China Morning Post (o semplicemente SCMP) come piuttosto tesa e complessa, al punto che sembra aver fortemente intaccato i colloqui previsti per i prossimi 24 e 25 luglio ad Anhui, incentrati – in quel caso – sui rapporti commerciali tra il Vecchio Continente e la Cina; mentre nelle prossime ore il ministro cinese dovrebbe incontrare anche l’omologo tedesco Johann Wadephul, il cancelliere Friedrich Merz e il ministro degli Esteri di Parigi Jean-Noël Barrot.
Il colloquio tra Wang Yi e Kaja Kallas: la Cina auspica la vittoria della Russia nel conflitto in Ucraina
Entrando nel merito della posizione espressa dalla Cina durante il colloqui con Kallas – al quale erano presenti anche Antonio Costa e Ursula von der Leyen -, secondo il quotidiano SCMP Wang Yi avrebbe chiaramente sottolineato che Pechino auspica in una vittoria della Russia nel conflitto contro Kiev: una posizione giustificata dal fatto che, se Mosca dovesse vincere, l’attenzione degli USA resterebbe fortemente incentrata – esattamente com’è ora – sul Cremlino, con la Cina libera di agire come meglio crede sulle sue questioni interne.

Sempre Wang Yi avrebbe anche fermamente negato che in questi anni di guerra la Cina abbia sostenuto materialmente, militarmente ed economicamente lo sforzo bellico russo, precisando che se così fosse stato, il Cremlino avrebbe già ampiamente sconfitto l’Ucraina; mentre secondo le fonti di SCMP il resto della conversazione sarebbe stata una lunga “lezione di storia” utile per avvalorare la tesi che gli USA non aspettano altro che tornare a porre l’attenzione sulla Cina dopo la fine del conflitto in Ucraina.
Dal conto delle dichiarazioni ufficialmente rilasciate dall’Unione Europa e dalla Cina, si parla di colloqui costruttivi, con i due rappresentati “sulla stessa lunghezza d’onda” sui principali argomenti affrontati durante il colloquio; precisando che “non esiste alcun conflitto di interessi fondamentali” tra le due potenze e che questa telefonata sarebbe solo il primo passo di una più ampia collaborazione in futuro basta sul “rispetto reciproco e il progresso”.