La nuova Via della Seta cinese, rinominata da Xi Jinping Belt and Road Initiative, sta portando in queste ore alcuni tra i leader mondiali, tra i quali Putin e Orban, in Cina per celebrarne il decimo anniversario. L’obiettivo dell’iniziativa è piuttosto semplice, oltre che analogo a quello da cui prende ispirazione, ovvero avvicinare la Cina al resto del mondo con investimenti e progetti infrastrutturali sviluppati in circa 150 paesi del mondo.
Quella di costruire una nuova Via della Seta è stata una vera e propria scommessa per la Cina, che ora ritiene di essere riuscita in qualche modo a cambiare il mondo. Gli analisti della BBC, però, hanno cercato di vederci un po’ più chiaro oltre alla propaganda cinese, analizzando se effettivamente il progetto BRI sta procedendo in modo efficiente, oppure se si è trattato di un flop, dall’incredibile costo di 820 miliardi di dollari. Tale, infatti, l’investimento fatto dalla Cina per la nuova Via della Seta, lanciata nel 2013 tra numerose critiche provenienti da tutto il mondo e specialmente dagli Stati Uniti che ne hanno visto una sorta di tentativo di allungare i tentacoli cinesi sull’occidente.
La nuova Via della Seta cinese tra promesse, debiti e influenza occidentale
Secondo la BBC la nuova Via della Seta cinese era venduta inizialmente come un’opportunità per le aziende locali per crescere, ma in realtà solamente il governo, ad ora, ne avrebbe tratto qualche effettivo beneficio economico e commerciale. Ne avrebbe, infatti, guadagnato nuove forniture energetiche, di petrolio, gas e minerali, espandendo di fatto il suo mercato verso paesi con i quali precedentemente non aveva alcun tipo di rapporto commerciale.
Inoltre, la Cina con la nuova Via della Seta potrebbe, secondo diversi critici nel mondo, star attuando una sorta di “trappola del debito“, concedendo prestiti molto alti a paesi economicamente poveri al fine di riscuotere i suoi investimenti impossessandosi dei beni individuati come garanzia. Similmente, un’altra accusa vuole che la Cina con i suoi piani di espansione stia solo creando delle basi per sfruttare le risorse estere, senza però apportare alcuna ricchezza ai paesi con cui stipula accordi.
Di certo, per ora e probabilmente per lungo tempo, c’è che la nuova Via della Seta cinese si sta configurando come uno dei maggiori successi diplomatici di Xi Jinping, che nel frattempo è riuscito a rilanciare la cosiddetta alleanza Brics. Similmente, sempre più paesi a medio reddito vedono nella Cina un buona alleato, mentre da tempo i paesi del sud globale hanno abbandonato le loro posizioni filo-americane a sostengo di un’apertura cinese.