Se ne parla da tempo ma è soprattutto negli ultimi anni che è diventata quasi un’emergenza. La resistenza agli antibiotici sta diventando sempre più pericolosa, facendo alzare il tasso di mortalità soprattutto nei confronti di alcuni batteri più aggressivi. Infatti, morire in ospedale per germi resistenti, è sempre più frequente, e di conseguenza sempre più preoccupante. L’abuso di antibiotici che negli anni si è fatto sta portando a serie difficoltà nel curare i pazienti.
Come apprendiamo dal Corriere della Sera, secondo lo studio condotto dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) col progetto Resistimit, sarebbe emerso come su 1000 pazienti colpiti da infezione grave la mortalità a 30 giorni è risultata in media pari al 17,6 %, mentre nel caso di alcuni batteri è perfino arrivata al 40 %. Un dato allarmante che ha spinto i ricercatori a portare i numeri al Senato in occasione del convegno “Strategie su One Health, antimicrobico resistenza e malattie infettive”.
SI MUORE PER LA RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI: CHI SONO I PAZIENTI PIÙ COLPITI
Dopo esserci lasciati alle spalle la pandemia da Covid possiamo dire però di essere di fronte ad una nuova ‘epidemia’, quella della resistenza agli antibiotici, che sta rappresentando una seria minaccia per la salute. E l’Italia, in questo, detiene il primato in Europa, ‘vantando’ ben 12 mila morti all’anno.
In base al citato studio le infezioni che mostrano maggiore resistenza agli antibiotici sono quelle che colpiscono il tratto urinario, l’addome, i dispositivi intravascolari e il tratto respiratorio. Questo perchè la terapia antibiotica messa in atto risulta inefficace nelle prime 48 ore, portando quindi ad un aumento della mortalità. Quanto ai pazienti, l’età media dei più colpiti si aggira sui 71 anni, e nel 20% dei casi risultano ricoverati nelle Unità di Terapia Intensiva.
L’identikit è dunque quello di pazienti più vulnerabili. Alla luce di ciò le istituzioni, a seguito delle istanze della comunità scientifica, hanno intenzione di utilizzare le risorse della Manovra Finanziaria 2025 (si parla di uno stanziamento di 100 milioni di euro) per studiare antibiotici di ultima generazione che vadano incontro a questo allarme.