LA RUSSA JR, RISOLTO REBUS TELEFONATE PAZZALI
Pur non avendo rilasciato alcuna dichiarazione in merito all’inchiesta per stupro che coinvolge il figlio Leonardo Apache e affidandosi ai magistrati, Ignazio La Russa non si tira indietro dal dire di credere nella sua innocenza. Intercettato dai giornalisti a margine di un’udienza sull’opposizione alla richiesta di archiviazione per una vicenda legata a una denuncia per diffamazione a Report, il presidente del Senato ha parlato delle telefonate ricevute da Enrico Pazzali, titolare dell’agenzia Equalize indagata a Milano per la vicenda di spionaggio.
Lo ha fatto citando un articolo del Fatto Quotidiano che, grazie alla desecretazione del verbale dell’hacker Samuel Calamucci, ricostruisce meglio la vicenda. Infatti, inizialmente era emerso che quelle telefonate erano arrivate a pochi giorni dal presunto stupro nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023.
Quindi, era stato riferito che quelle telefonate erano intercorse entro maggio o a inizio giugno 2023, mentre ora si apprende che sono avvenute più o meno quando la notizia fu resa nota, settimane dopo, uscendo in primis sulle colonne del Corriere della Sera.
LA RUSSA JR, GLI INTRECCI COL CASO EQUALIZE
Riportandosi al Fatto Quotidiano, “che ha correttamente registrato che la notizia del primo giorno era inesatta“, Ignazio La Russa ha ribadito di non aver mai parlato con Enrico Pazzali né prima che la notizia dell’inchiesta sul figlio fosse pubblica né dopo la pubblicazione dei media. Ma il fatto definisce “indubbio” il fatto che l’agenzia spionistica si sia comunque occupata di La Russa jr nel tardo pomeriggio del 19 maggio, poche ore dopo la visita della presunta vittima alla clinica Mangiagalli.
Infatti, agli atti c’è la ricerca di Pazzali, tramite il database Beyond, sulla famiglia del presidente del Senato. Su alcuni fu anche chiesto lo Sdi. Ma la richiesta non fu soddisfatta, perché per l’ex poliziotto Carmine Gallo quella ricerca, che avrebbe potuto far emergere il referto medico, avrebbe fatto scattare un alert.
IL LEGALE DELLA RAGAZZA VUOLE SENTIRE HACKER
Comunque, neppure dai tabulanti telefonici sono emersi contatti tra La Russa e Pazzali il 19 maggio, ma il legale della presunta vittima ha fatto sapere di voler sentire l’hacker sopracitato in indagine difensiva. In merito al traffico telefonico del parlamentare, ha ricordato che la Costituzione prevede che sia necessaria un’autorizzazione preventiva ad hoc per le intercettazioni, sia dirette sia indirette, ma al legale non risulta che sia stata presentata una richiesta, nonostante le sollecitazioni.
Per l’avvocato Stefano Benvenuto, intervenuto in una nota al Fatto, non sono credibili le anticipazioni giornalistiche sui traffici telefonici, essendoci segreto di indagine.