Il ritratto dell’America degli anni Trenta attraverso la scalata di un uomo dal nulla alla ricchezza: La terra dell’oro nero diretto da Ty Roberts è un dramma storico che merita una occasione. Non mancano dei difetti, a partire dalla sceneggiatura, ma il risultato è sicuramente soddisfacente. Nel cast: Austin Nichols, Ali Cobrin, Lew Temple, Lane Garrison, Timothy Lee DePriest. Il lungometraggio è in uscita in DVD e in tutti i digital stores dal 27/1 con Blue Swan.
SINOSSI – Jim McNeely è un avventuriero che si getta a capofitto nel mondo brutale e vibrante del petrolio nel Texas del 1939 fino a diventare un magnate. Jim si stabilisce in una piccola città del Texas che sta lentamente venendo fuori dalla Grande Depressione. Pieno di ambizioni, ha davanti a sé un percorso irto di ostacoli per affermarsi nel settore del petrolio ma può contare sul sostegno della donna che lo ama, la neo moglie Lee Montgomery.
Adattamento del romanzo The Iron Orchard di Edmund Pendleton Van Zandt Jr.’s – che condivise il Texas Institute of Letters fiction award nel 1966 con The Last Picture Show di Larry McMurtry – La terra dell’oro nero è tratto da una delle rappresentazioni più fedeli dell’industria petrolifera in Texas. Dopo una serie di progetti sfumati – compresi quelli con Paul Newman e George Peppard – il texano Ty Roberts è riuscito a confezionare un film onesto, senza troppi fronzoli e con un ottimo impianto visivo. Grande merito va alla fotografia di Mathieu Plainfosse e alla scelta delle location (Midland, Odessa, Austin e altre località del Texas). Come già accennato, qualche riserva dal punto di vista della narrazione, in particolare su alcuni dialoghi.
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