LARA COLTURI VUOLE TORNARE A GAREGGIARE PER L’ITALIA
Il caso legato alla nazionalità sportiva di Lara Colturi e del suo possibile ritorno all’Italia tiene banco in questi giorni nel mondo dello sci. Per gli appassionati la vicenda è nota, la riassumiamo in breve: dissapori tra la Federazione italiana e i genitori (la madre è l’olimpionica Daniela Ceccarelli) sul percorso di crescita sportiva di Lara Colturi, che fin da piccola ha mostrato un talento straordinario, portarono alla rottura appunto tra la FISI e la famiglia, per cui Lara ha preso il passaporto dell’Albania, nazione completamente priva di tradizione nello sci e per la quale di fatto Colturi rappresenta l’intera Federazione.
Un caso parzialmente simile all’addio di Lucas Braathen alla Norvegia per gareggiare con il Brasile (ma la mamma è brasiliana), tornando indietro nel tempo il paragone più corretto sarebbe quello con Marc Girardelli, che diede l’addio all’Austria per correre con nazionalità del Lussemburgo, Paese con il quale non aveva alcun legame, proprio come è il caso di Lara Colturi e della sua famiglia con l’Albania. Per qualche anno, tutto ha funzionato per il meglio: Lara Colturi ha confermato tutte le sue qualità e in questa stagione ha colto un meraviglioso ottavo posto nella classifica generale di Coppa del Mondo, piazzamento straordinario a soli 18 anni e impreziosito da tre podi, uno in slalom a Gurgl e due in gigante, a Kranjska Gora e Are – ovviamente i primi di sempre per l’Albania.
LARA COLTURI E IL SOGNO DELLE OLIMPIADI 2026 “DA ITALIANA”
Per fare un paragone, è sua coetanea Giorgia Collomb, l’altro talento emergente di spicco della nostra nazionale, che in questa stagione ha vinto l’oro juniores in gigante e ha fatto parte del quartetto oro nel team event al Mondiale “dei grandi”, però in Coppa del Mondo ha chiuso alla settantottesima posizione in classifica, con un 14° posto come migliore piazzamento. Insomma, la famiglia aveva anche probabilmente ragione dal punto di vista strettamente sportivo a invocare un percorso “speciale” per Lara Colturi – a maggior ragione pensando al grave infortunio patito a febbraio 2023, senza il quale avrebbe potuto bruciare le tappe ancora più velocemente.
Adesso però i nodi stanno venendo al pettine, sotto due punti di vista. Innanzitutto l’aspetto più strettamente umano: è infatti emerso il desiderio di tornare a gareggiare per l’Italia, se possibile già nella prossima stagione e di conseguenza anche alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, perché i Giochi in casa sono naturalmente un’occasione che capita a pochi e più in generale perché Lara Colturi potrebbe essere il simbolo dello sci italiano per un’intera generazione, in stile Jannik Sinner per intenderci – e in Albania difficilmente avrebbe lo stesso impatto.
LARA COLTURI: LA QUESTIONE ECONOMICA E LA REAZIONE DELL’ALBANIA
Ci sono poi, inutile negarlo, anche le questioni economiche: l’Albania si è di fatto “inventata” la Federazione (ai Giochi invernali non ha mai mandato più di due atleti in tutta la storia), ma non può garantire a Lara Colturi il sostegno di nazioni che hanno ben altre possibilità e tradizioni. In soldoni, si parla di 300.000 euro di spese in questa stagione, dei quali l’Albania ne ha finanziati solo 40.000. Non a caso, il presidente della Federsci albanese Elvis Toci ha parlato di un extra-budget pronto per soddisfare le esigenze di Lara Colturi, con la chiara volontà di completare almeno il quadriennio olimpico e farla gareggiare ancora con l’Albania l’anno prossimo.
Per il cambio di nazionalità c’è tempo solo fino al 1° maggio e richiede il nulla osta della Federazione di provenienza, quindi l’anno prossimo Lara Colturi potrà gareggiare per l’Italia solo se l’Albania sarà d’accordo. Le alternative sono ovviamente di vederla gareggiare almeno ancora per un anno sotto la bandiera balcanica oppure una clamorosa rottura, che però impedirebbe alla sciatrice di gareggiare: un anno di stop, addio ai Giochi e poi nel 2026-2027 una classifica tutta da ricostruire, partendo con pettorali altissimi nelle prime gare.