Poteva essere anche la sua Olimpiade, quella di una giovanissima Larissa Iapichino che con i suoi 19 anni e il suo talento frutto del legame tra Gianni Iapichino e Fiona May avrebbe potuto di certo arricchire il medagliere azzurro di tante soddisfazioni. Ma l’infortunio a giugno ha fatto saltare la più importante rassegna alla giovane campionessa del salto in lungo che ora punta con forza il prossimo impegno dei cinque cerchi a Parigi. Ma come sta oggi Larissa e cosa ha fatto in questi mesi lontana dall’atletica e dalla sua più grande passione?
“Sto bene, il recupero è andato benissimo grazie al tanto lavoro fatto con il fisioterapista Luca Morandini. Abbiamo seguito tutto il percorso per bene, poi ho ripreso ad allenarmi verso fine agosto, iniziando con una preparazione un po’ più lunga del solito perché ero rimasta ferma per due mesi” ha spiegato al Corriere della Sera. Larissa, che segue le orme dei genitori sperando di diventare sempre più forte anno dopo anno, ha centrato l’obiettivo più importante della sua giovane età, la maturità: “È andato molto bene soprattutto l’orale, mi dispiace solo per i crediti. Ma col Covid è stato un esame molto particolare. Abbiamo dovuto portare un elaborato scritto in un mese; per matematica e fisica, materie fondamentali per il liceo scientifico, fisica era il mio terrore. Poi abbiamo dovuto esporlo in presenza”.
LARISSA IAPICHINO: “FIGLIA D’ARTE? UN PESO, MA CI CONVIVO”
Nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera Larissa Iapichino ha parlato del rapporto con i suoi genitori, soprattutto col padre Gianni che ultimamente è diventato il suo allenatore: “Per me non c’è niente di strano, è un valore aggiunto, papà è una persona in cui ho fiducia sia sul piano tecnico e sportivo, che su quello personale. Riusciamo benissimo ad essere professionali quando serve, e a tornare padre e figlia quando chiudiamo la porta di casa. Mi sgrida sempre, abbiamo caratteri molto simili. Ma è una cosa che fa parte del gioco“.
Il peso più grande è però essere proprio figlia di Gianni Iapichino e Fiona May: “Entrambi hanno vissuto esperienze di alto livello, mio padre come atleta e allenatore, mia madre come atleta. Da loro ho preso consigli e spunti su cui riflettere, sono in pochi ad avere la fortuna di poter ricevere queste conoscenze di chi c’è passato prima di te e sa come ci si sente. Da sempre è un peso essere una figlia d’arte. Da piccola mi vergognavo di essere figlia di mia mamma, io sono un tipo introverso, odio i riflettori, e mi sono ritrovata subito in uno spot pubblicitario. Ormai ci convivo, ma a volte questo tipo di attenzione non mi piace. Fin da piccola quando qualcuno diceva: è la figlia di Fiona May, io rispondevo che ero una persona normale“.