«Non riesco a darmi pace per non aver compreso che dietro a quel sorriso celava forse un grande dolore»: parla così l’ex procuratore Capo di Lecco Antonio Chiappani (trasferito pochi giorni fa a Bergamo) in merito alla tragica morte della collega Laura Siani, Pm di Lecco trovata morta lunedì sera nel suo appartamento nel centro della cittadina sul Lago. Dalle prime ipotesi emerse non sembrano esserci molte altre piste oltre al suicidio, anche se i dubbi restano molti e solo dopo l’autopsia già disposta dalla Procura di Brescia (che si occuperà del fascicolo di inchiesta essendo la Siani ex sostituto procuratore di Lecco) si potranno avere spiegazioni in più circa le ultime ore di vita della povera magistrati. «L’ ultima volta che l’ ho vista era serena e solare. Felice perché finalmente era riuscita ad andare dal parrucchiere e aveva cambiato taglio di capelli. Non riesco a darmi pace per non aver compreso che dietro a quel sorriso celava forse un grande dolore» spiega al Corriere della Sera l’ex capo responsabile di Laura Siani, giunto sul posto dopo la terribile notizia ricevuta. Il decesso sembra risalire alla notte tra venerdì e sabato ma non è ancora chiaro in che modalità sia avvenuto.
MISTERO SULLA MORTE DELLA PM DI LECCO
Chiappani che tra pochi giorni prenderà servizio a Bergamo non riesce a trattenere le lacrime e ricorda con affetto il rapporto con la sua ex sottoposta Laura Siani: «Sono senza parole. È per me un fatto scioccante» ha spiegato il procuratore di Lodi Domenico Chiaro. «Mi hanno riferito che venerdì Laura era andata dal parrucchiere. Per questo, ancora di più, il fatto mi appare inspiegabile». «Noi tutti – ha concluso invece il pm Paolo Del Grosso – piangiamo ora una collega brava, molto disponibile e molto attaccata al lavoro, che ci ha lasciato un dolore irreparabile». Non c’è pace e non c’è spiegazione al momento per questa morte: non esiste una lettera, una telefonata, niente che potesse lasciar presagire una simile tragedia.
È stato proprio il pm Del Grosso a trovare Laura nella sua abitazione, insospettito dal fatto che non si era presentata al lavoro e non rispondeva più al cellulare: «mi sono recato io a cercare la dottoressa Siani presso il suo appartamento poiché la collega non si era presentata al lavoro e non rispondeva al telefono. Tramite i condomini e i proprietari dell’appartamento, sono riuscito dopo vari tentativi ad entrare da una porta finestra e ho rinvenuto il cadavere della povera collega. Ho poi comunicato la notizia ai colleghi, ai carabinieri e al medico dottor Tricomi, che sono tutti giunti poco dopo sul posto», ha spiegato il collega della procuratrice di Lecco raggiunto dal Messaggero.