È stato finalmente approvato dalla Camera dei deputati un testo unico per i diritti dei lavoratori con malattie oncologiche, invalidanti e croniche risultante dall’unificazione dei disegni di legge di iniziativa dei deputati Debora Serracchiani e altri; Silvana Andreina Comaroli e altri; Gatta; Valentina Barzotti; Rizzetto e Ylenja Lucaselli; Chiara Tenerini. La proposta di legge ora prosegue il suo iter al Senato in 5ª Commissione.
Il testo, nell’articolo 1, riconosce il diritto a un periodo di congedo, non retribuito e con conservazione del posto di lavoro, per i lavoratori dipendenti affetti da malattie oncologiche oppure da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74%. Per il periodo successivo alla fruizione del congedo il lavoratore ha la priorità nell’accesso alla modalità di lavoro agile, a condizione che la prestazione lavorativa sia compatibile con la modalità di lavoro agile.
Per i lavoratori autonomi è previsto il diritto alla sospensione, per un periodo non superiore a trecento giorni per anno solare, dell’esecuzione della prestazione dell’attività svolta in via continuativa per un committente. Per tale periodo non è riconosciuto alcun corrispettivo ed è fatta salva l’ipotesi del venir meno dell’interesse del committente.
L’articolo 2 prevede per i lavoratori dipendenti affetti da malattie oncologiche in fase attiva o in follow-up precoce, oppure affetti da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74%, o aventi figli minorenni affetti dalle malattie e condizioni di invalidità in oggetto, il diritto a dieci ore annue di permesso per specifiche esigenze e in via aggiuntiva rispetto ai permessi già spettanti in base alla legislazione o ai contratti collettivi nazionali di lavoro. Il diritto è riconosciuto per lo svolgimento di visite, esami strumentali, analisi chimico-cliniche e microbiologiche o di cure mediche frequenti.
L’articolo 3 istituisce nello stato di previsione del ministero dell’Università e della Ricerca un fondo per il conferimento di premi di laurea intitolati alla memoria di pazienti affetti da malattie oncologiche.
L’articolo 4 dispone in merito allo sviluppo e all’adeguamento conseguenti dell’infrastruttura tecnologica dell’Inps, mentre l’articolo 5 reca la clausola di salvaguardia relativa a Regioni a Statuto speciale e Province autonome.
Si coglie nel disegno di legge in discussione un sostanziale miglioramento della disciplina vigente, anche in ragione dell’attenzione al tema delle malattie rare. Sono passi in avanti, anche se il complesso delle disposizioni rischia tuttavia di risultare insufficiente, con particolare riferimento, innanzitutto, al numero di ore di permesso riconosciute ai pazienti di malattie oncologiche. Inoltre, è poco condivisibile l’oggettiva penalizzazione sul piano del riconoscimento dell’anzianità, anche a fini previdenziali, relativamente ai periodi di congedo non retribuito.
Non appare poi sufficientemente chiara la formulazione relativa alla fruizione della possibilità di ricorso a modalità di lavoro agile, tema sul quale traspare una cautela eccessiva, a fronte della necessità di un generale rafforzamento dell’istituto, particolarmente in rapporto alle esigenze dei lavoratori fragili.
Nell’immediato si pone, però, l’esigenza di una scelta tra l’approvazione del testo trasmesso dall’altro ramo del Parlamento e l’opportunità di apportarvi modifiche. Nel primo caso, a un’approvazione definitiva maggiormente rapida si accompagnerebbe comunque la possibilità di apportare successivi miglioramenti alla disciplina introdotta.
È comunque importante rammentare l’approvazione all’unanimità della Camera dei deputati del disegno di legge in discussione per poter avere una legislazione maggiormente efficace per chi soffre di patologie gravi. Le donne e gli uomini che si trovano ad affrontare il difficile percorso della malattia, in particolar modo di quella legata a patologie oncologiche, necessitano di un aiuto che spesso va al di là della semplice, sebbene ovviamente fondamentale, terapia medica.
Ci sono problematiche nella vita dei malati, della loro famiglia e dei loro cari, che meritano la massima attenzione pur prescindendo dalle condizioni sanitarie. Sono questioni che coinvolgono la dimensione sociale, assistenziale e, non ultimo, economica. È su questi aspetti che l’Istituzione è chiamata a intervenire, garantendo ogni giorno le prestazioni e i servizi che sono il centro dei suoi compiti istituzionali e il cuore dello stato sociale del nostro Paese.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.