Anche Il Pd si scaglia contro il recente accordo firmato da Fiat e diverse organizzazioni sindacali eccetto la Fiom. Proprio questa, nella persona del suo presidente, aveva ieri definito l’accordo un “accordo di stampo fascista” ricordando quello firmato tra Confindustria e sindacati negli anni 20.
Adesso è la volta del Partito democratico. Stefano Fassina, responsabile economico del partito. Rileva che l’accordo “non è accettabile, serve una intesa quadro tra le parti sociali e poi una legge quadro che garantiscano l’esigibilità degli accordi da parte delle aziende ma garantiscano la rappresentanza anche a chi è contrario”.
Le dichiarazioni di Fassina sono state rilasciate all’Agi. In esse, il politico dice anche “stiamo parlando di un fatto che ha un rilievo di carattere generale, tocca il tema della qualità della democrazia. Noi riteniamo che la soluzione individuata su Mirafiori e Pomigliano non sia accettabile perché non si può negare rappresentanza a una parte dei lavoratori, bisogna intervenire sulle regole di rappresentanza”.
Per Fassina la condizione fondamentale è questa: "Riteniamo che innanzitutto le parti sociali stabiliscano un accordo sull’esigibilità dei contratti sottoscritti e la rappresentanza di tutti, anche di chi dissente".