È «il risultato peggiore di sempre» quello che emerge da uno studio dell’Osservatorio Cig della Cgil sull’utilizzo della cassa integrazione guadagni nel 2010. 580mila i lavorati interessati, per oltre 1,2 miliardi di ore autorizzate (un quarto in deroga). Numeri che corrispondono ad un taglio netto del reddito per 4,6 miliardi di euro – una media di 8 mila euro in meno a lavoratore all’anno.
È stato il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, a parlare del «risultato peggiore di sempre», che è andato «oltre il punto più basso della crisi produttiva toccato nel corso del 2009, e che va letto in parallelo al tonfo degli ordinativi nell’industria registrato dall’Istat». Nei dodici mesi del 2010 l’aumento complessivo delle ore di Cig è stato del +31,7% sul 2009. E nel mese di dicembre, ha detto Scudiere, la cassa integrazione «è tornata ad aumentare del +3%» sul mese precedente, con 21.445.226 ore autorizzate.
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Si tratta di un’inversione di tendenza rispetto al mese di novembre, nel quale si era riscontrato un lieve miglioramento. Il segretario ha fornito anche i dati sui settori che maggiormente sentono la crisi: si tratta, su base annua, di quello «metallurgico +304,1% (che resta quello con l’aumento maggiore), il legno +246,5%, il meccanico +219,8%, l’edilizia +213,8%, carta e poligrafiche +116,2% e il commercio +56,6%».
Record anche per la Cassa Integrazione in deroga (Cigd): nel 2010 sono state autorizzate 373.037.580, con un incremento del +206,5% sull’anno precedente, coinvolgendo circa 180mila lavoratori.