FIAT/ Firmato l’accordo per il contratto. Marchionne: “Svolta storica”

- La Redazione

Raggiunto l'accordo per la firma del contratto Fiat - lavoratori. Resta fuori la Fiom. Per Marchionne una svolta storica di cui ringrazia i sindacati che l'hanno consentita

Fiat_Logo_TendaR400 Immagine d'archivio

Fiat e sindacati (tranne la Fiom) firmano l’accordo sul contratto di lavoro che dal primo gennaio 2012 interesserà quasi centomila lavoratori, esattamente 86.200 dipendenti degli stabilimenti italiani dell’azienda di Torino. Un accordo storico sotto molti punti di vista, ad esempio l’esclusione di Fiom-Cgil e il primo accordo sul lavoro che la Fiat intraprende dopo l’uscita da Confindustria e la disdetta degli accordi nazionali. Chi ha firmato allora, con Marchionne, lo storico accordo? Sono i rappresentanti dei sindacati Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Capi e Quadri Fiat, lodati personalmente dall’amministratore delegato della Fiat per il loro coraggio di abbracciare, come ha detto l’ad, una sfida per cambiare le cose, con mentalità innovativa, l’unica, ha proseguito Marchionne, che permetta di costruire solide basi per il futuro. Non è stato un accordo raggiunto facilmente, ha continuato, ma “tutti quelli seduti al tavolo hanno compreso perfettamente che non era più possibile restare legati ai modelli del passato, gli stessi che hanno portato i nostri stabilimenti italiani ad allontanarsi negli anni dagli standard del resto del mondo”. Ovviamente è arrivato anche il commento del segretario Cgil Susanna Camusso, che parla di problema di libertà sindacale. A questo punto, ha aggiunto, va modificato l’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, articolo che parla della costituzione delle rappresentanze sindacali. Nell’accordo firmato, è previsto un aumento che va dal 50 al 60% per il lavoro straordinario al sabato, l’aggiunta ai cinque scatti di anzianità biennali di uno scatto in più quadriennale. A luglio dell’anno prossimo i dipendenti Fiat avranno diritto a un premio di 600 euro. Sono istituiti 18 turni lavorativi, tre al giorno su sei turni con una settimana di sei gironi lavorativi a cui segue una settimana di quattro gironi lavorativi. Ai lavoratori potrà essere chiesto di lavorare al sabato con un massimo di 120 ore di straordinario contro le 80 attuali. La pausa lavoro viene ridotto dagli attuali 40 a 30 minuti, ma i 10 minuti tagliati vengono inseriti in busta paga. Si introducono poi norme disciplinari per combattere l’assenteismo, una clausola di responsabilità.

Chi non rispetta gli accordi viene sanzionato sui contributi e i permessi sindacali. Vengono istituite poi le rappresentanze sindacali aziendali al posto delle Rsu che scompaiono: la Fiom resterà fuori in quanto non ha firmato l’accordo.





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