Da una parte c’è la previdenza privata, dall’altra quella pubblica, due mondi sempre più lontani. Il primo bilancio del nuovo Inps ha chiuso in rosso con un buco di nove miliardi dovuto all’integrazione dell’ex Inpdap, ente pensionistico dei lavoratori pubblici, nel 2011 in rosso per 10,2 miliardi, con quello dei lavoratori dello spettacolo, l’Enpals. Attraverso questo passaggio, però, emergono anche le differenze tra ex lavoratori pubblici e privati. Nel 2012 circa 7,2 milioni di pensionati (il 45,2% del totale) ha percepito una pensione inferiore a 1.000 euro al mese, mentre il 14% (oltre 2 milioni di persone) ha preso una pensione inferiore a 500 euro. Il 31%, infine, circa 5 milioni di persone, ha percepito redditi da pensione tra i 500 e i 1.000 euro. Nonostante questi numeri, emerge che il reddito delle pensioni ex Inpdap è invece di 1.725 euro, mentre quello delle pensioni ex Enpals di 1.175 euro (contro la media Inps di 881 euro). Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, solo il 2,8% delle pensioni non supera i 500 euro di importo mensile, mentre appena il 16,2% si trova tra i 500 e mille euro. Gli importi fra i 1.000 e i 1.500 euro rappresentano il 32,2%, mentre il 27,3% superano anche i duemila euro.