“Stiamo mettendo a punto una proposta per un patto generazionale che consenta di dare stabilità ai giovani e flessibilità in uscita agli anziani, realizzando le condizioni per una sorta di staffetta tra generazioni”. Lo ha annunciato il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, intervenuto questa mattina al convegno sul tema “Previdenza, risparmio e Tfr nel dibattito di politica economica”. “Non si può andare in pensione tutti alla stessa età – ha aggiunto Barbagallo – L’altra questione, annosa e mai risolta, che deve essere affrontata riguarda la separazione della previdenza dall’assistenza: solo in questo modo può essere chiaro a tutti che il sistema è in equilibrio. Peraltro che sia così, ce lo conferma anche l’ultimo rapporto del Nucleo sulla previdenza dal quale si evince che a fronte di 111 miliardi di contributi versati, il costo per le pensioni è stato pari a 106 miliardi – ha detto ancora il leader della Uil – Sono dati importanti anche perché ci aiutano a ricordare che le pensioni, in Italia, sono pagate non dallo Stato, come certa pubblicistica superficiale racconta, ma dai lavoratori e dai datori di lavoro. Certo, se la crisi perdura, se la disoccupazione non diminuisce e se l’economia resta depressa, a lungo andare anche il sistema più sostenibile può presentare qualche crepa. E’ un motivo in più per mettere in campo politiche economiche che puntino davvero alla ripresa e allo sviluppo”.
E’ previsto per gennaio 2015 il conguaglio sulla quattordicesima per tutti i pensionati; lo comunica l’Inps che ha terminato le verifiche rispetto agli anni 2011 e 2012 e provvederà a estinguere il credito nei confronti dei contribuenti in pensione che ne hanno diritto. Le verifiche sono state effettuare in base alla dichiarazione dei redditi effettuata nel 2011: la cosiddetta quattordicesima, che è corrisposta con la pensione di luglio a tutti gli ex-lavoratori autonomi e dipendenti con un determinato reddito, è regolata dalla Legga n° 127 del 2007. Il pensionato che ha diritto alla quattordicesima ha un’età di 64 anni e un reddito non superiore a una volta e mezzo il trattamento minimo di pensione. Varia anche la quota che si riceve in base all’ammontare dei contributi versati: 336 euro per tutti gli ex-lavoratori dipendenti che hanno versato contributi per non più di 15 anni, e per gli ex-lavoratori autonomi che hanno un’anzianità contributiva non più bassa di 18 anni; 420 euro invece per gli ex-lavoratori dipendenti che hanno versato i contributi per più di 15 anni ma meno di 25 e per i pensionati ex-lavoratori autonomi che hanno un’anzianità contributiva maggiore a 18, ma inferiore a 28 anni. Infine, tutti gli ex-lavoratori dipendenti ed autonomi che hanno versato contributi per più di 25 e 28 anni rispettivamente, hanno diritto ad una quota di 504 euro. Per tutti i pensionati che sono stati verificati a credito l’importo esatto verrà corrisposto a gennaio 2015, stesso periodo in cui verrà revocato il diritto alla quattordicesima a tutti coloro che non rispettano più i requisiti per ottenerla.