Il confronto sulla riforma delle pensioni nel 2015 tra Carla Cantone ed Elsa Fornero a “L’aria che tira” continua a far parlare. Sia per i toni che per i contenuti. Il battibecco tra la sindacalista CGIL e l’ex ministro del Lavoro che da il nome alla legge che ha realizzato la più grande riforma (o per alcuni controriforma) delle pensioni in Italia ha qualche excursus sui toni (se non vuole che la definisca “demenziale” la definisco una riforma di “retroguardia”), ma la posizione di fondo è questa (come riassunta da Elsa Fornero): per anni si è attuata una politica di pura redistribuzione della ricchezza, usando anche lo strumento della pensione (fino allo scandalo delle baby-pensioni), mentre non si è badato a politiche attive sia sociali sia atte ad aumentare questa ricchezza. Il ragionamento dell’ex ministro è chiaro: si è troppo speso, ora bisogna tirare la cinghia, anche perchè la crisi non permette di finanziare le politiche attive di sostegno alla famiglia o agli anziani. Insomma, per Elsa Fornero non è questo il momento per una riforma delle pensioni in senso inverso rispetto a quella fatta dall’ex Ministro. Ma la stessa non esclude, anche se non lo dice esplicitamente, che se cambiasse la situazione strutturale del paese si possa fare una nuova riforma delle pensioni, ma non nel 2015.