In Italia si susseguono le ipotesi per riformare il sistema pensionistico, tra cui quelle degli ultimi giorni relative all’introduzione del reddito di cittadinanza per gli over 55 e al diritto alla pensione al raggiungimento della quota 100 (come somma tra età anagrafica e anzianità contributiva). L’aumento della vita media e le difficoltà nel mercato del lavoro non sono problemi che riguardano solo il nostro paese e anche altri stati europei stanno riformando il sistema pensionistico come la Gran Bretagna, dove il governo Cameron ha introdotto una novità che sta facendo discutere i sudditi della regina Elisabetta II. In Gran Bretagna i contribuenti over 55 potranno ritirare tutti i contributi versati fino a quel momento, rinunciando in tale maniera alla pensione dello stato: il provvedimento “shock” ha come obiettivo quello di rilanciare l’economia britannica, aumentando il reddito a disposizione dei contribuenti ma ha già scatenato roventi polemiche. I detrattori della riforma temono che i contribuenti utilizzino queste somme per pagare spese correnti (perdendo simultaneamente il diritto alla pensione) o peggio ancora che questi soldi siano utilizzati per trasferirsi in un paese estero. Un eccessivo ricorso allo strumento, inoltre, potrebbe compromettere la tenuta del sistema previdenziale britannico.