Continuano a susseguirsi proposte per attuare la tanto attesa riforma delle pensioni, tema su cui è intervenuto lo stesso Matteo Renzi, alcuni giorni fa, promettendo un intervento volto a diminuire la rigidità della Legge Fornero, dal punto di vista dell’età pensionabile, nella prossima Legge di Stabilità (il premier, tuttavia, ha chiarito che l’idea di fondo della riforma attuata dall’ex ministro del governo Monti non verrà modificata). L’ultima proposta, in ordine cronologico, è il ddl Sacconi, ideato dal presidente della Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato (ed ex Ministro del Lavoro nel governo Berlusconi), che permetterebbe di percepire la pensione a partire da 62 anni (con 35 anni di anzianità contributiva) con una penalizzazione non superiore all’8% (variabile a seconda del periodo intercorso tra la richiesta di pensione anticipata e il raggiungimento dei requisiti necessari, fissati dalle norme vigenti) e norme più favorevoli per le lavoratrici madri (che usufruirebbero di un ulteriore sconto temporale, fino ad un massimo di 2 anni, ottenibile valutando in maniera doppia i periodi di maternità e puerperio) e per chi assiste familiari con disabilità (con l’incentivazione del part-time per tali soggetti).