RIFORMA PENSIONI 2015 / News, il 15 settembre presidio di Cgil, Cisl e Uil davanti al Ministero

- La Redazione

Riforma pensioni 2015, news: sindacati sul piede di guerra dopo lo stop del Tesoro alla settima salvaguardia per gli esodati e alla cosiddetta opzione donna. Le novità

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E’ stato fissato per martedì 15 settembre alle ore 10 un presidio organizzato da Cgil, Cisl e Uil in via XX settembre, davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, “per esigere il rispetto della Legge 228 del 2012 che ha istituito un fondo a tutela dei lavoratori esodati, e per rivendicare una soluzione che risolva in modo definitivo e strutturale questo problema”. Lo fanno sapere le tre sigle sindacali in una nota diffusa oggi. Nelle scorse ore è stato il segretario Cgil Susanna Camusso a commentare duramente lo stop del Mef alla settima salvaguardia per gli esodati, parlando di una “drammatica rottura in totale contrasto con l’intesa sul fondo per gli esodati che era stato dedicato a loro”. Nel governo, ha aggiunto a Radio Anch’io, “non si considerano priorità il tema del disagio dei lavoratori e l’ingresso dei giovani nel lavoro”.

“Lo Stato ha già fatto cassa con gli esodati e ha gettato sul lastrico centinaia di migliaia di lavoratori, considerare perdute le risorse loro destinate, circa 500 milioni, e non spese nel 2013-2014 è l’ennesima ingiustizia”. Lo dice il segretario generale dell’Ugl (Unione Generale del Lavoro), Francesco Paolo Capone, commentando l’esito dell’incontro che si è tenuto ieri nella commissione Lavoro della Camera con il ministero del Lavoro, l’Inps e la Ragioneria dello Stato. Per il sindacalista “quelle risorse devono rimanere all’interno e a vantaggio del sistema, così come indicato anche dal ministero del Lavoro”. “È una richiesta che facciamo al governo – conclude Capone –, qualora il nostro appello cadesse nel vuoto, attueremmo tutte le iniziative necessarie”.

Il caso delle risorse legate alla settima salvaguardia per gli esodati è “una drammatica rottura in totale contrasto con l’intesa sul fondo per gli esodati che era stato dedicato a loro”. Lo ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso, ai microfoni di Radio Anch’io. Quanto emerso ieri dall’incontro che si è tenuto nella commissione Lavoro della Camera conferma come il governo non consideri “priorità il tema del disagio dei lavoratori e l’ingresso dei giovani nel lavoro”. Al termine dell’assemblea dei delegati della Flai-Cgil, Camusso ha poi ribadito che “se non si mette mano alla legge Fornero, una legge ingiusta, il vulnus si ripete”. Sul tema della flessibilità “il governo ha annunciato tutto e il contrario di tutto”, ma parlare adesso di un intervento “a costo zero” vuol dire “che si scarica il costo sui lavoratori: noi abbiamo già pagato”.

“Bisogna fare la settima salvaguardia per i lavoratori esodati. Le risorse ci sono. Vanno utilizzate quelle risparmiate nelle precedenti salvaguardie. È gravissimo se il Mef destina altrove quelle risorse”. Lo ha detto Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, intervenuto all’audizione in Commissione Lavoro della Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge in materia di flessibilità pensionistica. Secondo il sindacato è “assolutamente necessario” che con la prossima Legge di Stabilità il Governo e il Parlamento reintroducano la flessibilità di accesso alla pensione: “Questo è essenziale sia per ridurre le negative rigidità della legge Fornero sia per riattivare un positivo turn over nel mercato del lavoro a beneficio dei giovani – ha detto Proietti – Sul perseguimento di questo obiettivo si è realizzato, grazie all’azione del sindacato, un vasto consenso tra tutti i Gruppi parlamentari che non può essere bruciato da meri calcoli ragionieristici. La Commissione Lavoro della Camera sta svolgendo una proficua attività e si possono trovare soluzioni utili a eliminare le iniquità e le ingiustizie prodotte dalla legge Fornero, come ripetutamente riconosciuto dal Presidente del Consiglio e dal Ministro del Lavoro”. La Uil ritiene infine “che non ci debbano essere penalità aggiuntive oltre a quelle implicite nel sistema contributivo”.





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