La Cgil chiama alla mobilitazione Cisl e Uil sul tema pensioni. Susanna Camusso ha infatti invitato Furlan e Barbagallo a fare “fronte comune” per fare in modo che le pensioni siano il primo punto della Legge di stabilità. Per il Segretario generale della Cgil, il giudizio da dare alla manovra dipende infatti da una sola questione: cosa ci sarà sulle pensioni. Camusso ha anche aggiunto che finché non si deciderà che le pensioni sono il primo tema e il primo obiettivo su cui far partire una mobilitazione, non ci potrà essere unità sindacale.
Francesco Boccia, Presidente della commissione Bilancio della Camera, si schiera a favore degli esodati, spiegando che tutti gli italiani che prima della legge Fornero avevano fatto accordi formali con lo Stato o con le imprese per poter andare in pensione hanno il diritto oggi di andarci. Per Boccia, quindi, una settima salvaguardia andrà varata. E sul tema è intenzionato, insieme al collega Damiano, a sentire in audizione il ministro Padoan.
La Rete dei Comitati degli esodati si scaglia contro Pietro Ichino per le imprecisioni contenute in un suo post, riprese anche da Dario Di Vico sul Corriere della Sera. Innanzitutto perché la Rete non ha mai condiviso il “sondaggio” della commissione lavoro del Senato e non ha mai chiesto di cancellare la riforma Fornero (ne contesta solo il carattere retroattivo e la mancanza di una graduale messa a regime). Inoltre ricorda che è stato l’Inps, insieme al ministero del Lavoro, a parlare di circa 50.000 esodati ancora da salvaguardare. Cliccando qui è possibile leggere nella sua interezza il comunicato della Rete dei Comitati degli esodati.
La Cgil pressa il Governo sul tema della riforma delle pensioni “promessa” nella Legge di stabilità, ma su cui il ministro Padoan ha di fatto compiuto una “marcia indiestro”. Nino Baseotto, Segretario confederale del sindacato, ha infatti spiegato che le pensioni sono una ferita aperta per diversi italiani e “sarebbe gravissimo se la prossima Legge di stabilità non affrontasse il tema della modifica della legge Fornero”.
“La flessibilità in uscita non possiamo immaginarla a partire dal 2018. La riforma Fornero va cambiata ora”. Lo ha ribadito la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel suo intervento all’assemblea nazionale della Uil a Bari. “Abbiamo sentito tante proposte di parlamentari, di Ministri, di importanti rappresentati di imprese e di istituzioni. Bene, apriamo il tavolo di confronto e speriamo di avere tra le tante proposte di opinionisti autorevoli, una proposta chiara che venga dal Governo”. I sindacati si dicono pronti “perché la nostra proposta è chiara e l’abbiamo esplicitata tante volte in uno spirito di concretezza e responsabilità che caratterizza un sindacato confederale capace di guardare all’oggi ma anche al domani”. Anche secondo Furlan il 2015 “deve essere l’anno dei rinnovi contrattuali”, ed è per questo “che gli appuntamenti di questi giorni, la trattativa per gli alimentaristi, per i chimici e non solo, sono appuntamenti straordinari con i quali come parti sociali siamo chiamati a dare segnali forti di volontà attraverso la contrattazione per portare a casa risultati che rendano più pesanti le buste paga dei lavoratori e più competitive le imprese attraverso una maggiore produttività”. Allo stesso tempo “dobbiamo aprire il confronto con le associazioni imprenditoriali su come dovremo trasformare il modello contrattuale”, ha concluso la leader della Cisl.