Continua tra governo e sindacati la trattativa per il rinnovo dei contratti statali che sono bloccati da sette anni. Dal 2009 infatti i dipendenti pubblici aspettano l’aumento degli stipendi che è stato ora imposto al governo da una sentenza della Corte Costituzionale. Il nodo da sciogliere e sul quale ci sono state contestazioni da parte dei sindacati riguarda principalmente le risorse per il rinnovo dei contratti statali. Secondo quanto riferito da Leggo.it, ci sarebbe un’ipotesi di doppio stanziamento complessivo da parte del governo. Per il rinnovo dei contratti statali 2016-2018, per le assunzioni in più e per le forze di sicurezza sarebbe stanziato “un fondo con 1,480 miliardi per il 2017 e 1,930 miliardi a decorrere dal 2018”. Si tratterebbe di uno stanziamento in aggiunta “ai 300 milioni già previsti dalla precedente legge di Stabilità” per gli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici e rispetto alle prime bozze il fondo risulterebbe “aumentato di 80 milioni”. Un altro capitolo riguarderebbe poi la scuola, a cui verrebbe dedicato un uno stanziamento “da 140 milioni per il 2017 e 400 milioni a decorrere dal 2018, allo scopo di ampliare gli organici”.
Sarebbero due i fondi per il rinnovo dei contratti statali ipotizzati dal governo. I due capitoli destinati ai finanziamenti dell’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici riguarderebbero uno i contratti statali e le forze di polizia, l’altro il reclutamento di insegnanti. Come riporta Leggo.it, per il pubblico impiego l’ipotesi di stanziamento complessivo da parte del governo sarebbe di “1,920 miliardi di euro per il 2017 e 2,630 miliardi a decorrere dal 2018”. Sarebbero queste le cifre infatti contenute nell’ultima stesura delle norme sulla Pubblica Amministrazione contenute nella manovra economica. Una parte del budget ipotizzato andrebbe al finanziamento del rinnovo dei contratti statali, alle assunzioni in deroga al turnover e al riordino delle forze di polizia (incluso bonus 80euro). Mentre l’altra fetta sarebbe invece destinata all’aumento dell’organico della scuola. Rispetto alle prime bozze le risorse destinate alla Pubblica amministrazione sarebbero maggiori anche se adesso nel fondo compare anche la voce ‘scuola’.
I contratti statali restano un nodo aperto e rischioso per il governo che con lo scontro dei sindacati – arrivato dopo i fondi giudicati troppo esigui nella Manovra – può arrivare anche a numerosi scioperi dell’intero settore pubblico. Gli stipendi dei dipendenti statali sono a rischio per un rinnovo che ancora sembra non essere abbastanza, almeno quanto riferiscono Codacons e Sindacati, e molte categorie sono in subbuglio. Tra i tanti, il settore dei dirigenti nel mondo Sanità è tra i più agguerriti in campo: ci ha pensato il Ministro Beatrice Lorenzin a provare il riavvicinamento con le parti sociali, intervenendo a margine della Tre Giorni dedicata da Agenas, Anac e Ministero della Salute, ai responsabili aziendali della trasparenza e prevenzione della corruzione. «Nella Manovra che approderà presto alla discussione delle Camere c’è una parte del Fondo sanitario che è dedicata alle stabilizzazioni di precari e alle nuove assunzioni (con relativo sblocco del turn over) ma la quota riservata ai rinnovi dei contratti della Dirigenza e delle Convenzioni è contenuta nel cosiddetto Fondo PA, ossia riservato ai rinnovi per tutta la pubblica amministrazione (non solo la sanità ndr) il cui ammontare dovrebbe essere intorno al miliardo e 900milioni di Euro all’anno». Un rilancio non tanto di fondi, ma una garanzia di coperture che potrebbe comunque non essere abbastanza per il settore della Sanità: anche per questo motivo la Lorenzin ha tenuto a precisare, come riporta il Quotidiano Sanità, che «Il fondo per la stabilizzazione è un fondo dedicato” ha sottolineato il Ministro “che verrà rifinanziato anno per anno. E rappresenta un extra rispetto alla Legge di stabilità dello scorso anno e rispetto anche ai fabbisogni necessari per garantire le ore di riposo. Questi ci sono stati comunicati dalle varie regioni e ora sono al vaglio del Mef». Restano però aperte tutte le altre fasce oltre alla Sanità che patiscono la mancanza di rinnovi sul fronte contratti statali e su queste dovrà lavorare il ministro PA Marianna Madia, da qui fino alla fine di dicembre.