Il rischio di uno sciopero di tutto il settore pubblico non è una ipotesi da scartare: il rinnovo dei contratti statali è in un momento di stallo visto che le cifre da inserire nella prossima Legge di Bilancio ancora non sono pronte e potrebbero arrivare non prima del 15 ottobre, data limite in cui il Governo dovrà presentare la Legge di Stabilità in Europa e dove vedrà abbozzata la cifra sulle misure dell’aumento in pianta stabile degli stipendi pubblici. Ma il rischio dello sciopero è forte proprio perché queste misure tardano ad arrivare e le promesse del governo per ora rimangono l’unica garanzia per i lavoratori del settore pubblico che attendono da 8 anni un adeguamento degli stipendi e un rinnovo su tutta la linea. «I lavoratori pubblici sono stufi di parole e di rinvii vogliono il contratto che, per quanto ci riguarda, deve essere normativo ed economico», afferma il segretario confederale Uila, Antonio Foccillo in una nota. Le cifre sono al centro del rilancio preteso dai sindacati: «anche la questione delle risorse da destinare ai contratti continua a essere una chimera, nonostante le tante dichiarazioni del Governo di ulteriori stanziamenti, mai però quantificati. Lo stesso Governo ha sostenuto in più di un’occasione, e per ultimo la Ministra Madia, che la somma già stanziata è una cifra simbolica. Se è così, non è pensabile che vi si possa aggiungere un’altra cifra simbolica!». Si prepara intanto, mentre continuano i pressing sul ministero della pubblica Amministrazione per arrivare ad un accordo, il piano per uno sciopero generale del comparto statali: Foccillo lo ammette, e anche le altre sigle sono in accordo. Riuscirà il ministro Madia a scongiurare, magari col sostegno del ministro Poletti impegnato nella riforma Pensioni, uno sciopero e ulteriori disagi tra i lavoratori statali?