Giuliano Poletti è stato criticato da Stefano Fassina riguardo la riforma delle pensioni. Il ministro del Lavoro, durante un collegamento con la trasmissione di La7 Coffee Break, ha infatti cercato di ribadire che, pur riconoscendo i difetti della Legge Fornero, per arrivare alla flessibilità pensionistica occorrono dei passaggi che richiedono del tempo, soprattutto perché bisogna fare i conti con le esigenze di bilancio. Fassina, che si trovava ospite in studio, ha incalzato il ministro, ricordandogli che se il problema riguarda le risorse, il Governo avrebbe potuto evitare di cancellare la Tasi a tutti i proprietari di case, facendo sì che i più ricchi continuassero a pagarlo, ricavandone un miliardo e mezzo l’anno per finanziare le correzioni alla Legge Fornero.
Durante la trasmissione Tagadà di oggi si è parlato di lavoratori precoci, quegli italiani che vorrebbero una riforma delle pensioni che consentisse loro di andare in pensione dopo 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. In un servizio è stato intervistato anche l’economista Nino Galloni, che ha ricordato come la platea sia composta da circa 800.000 persone e che ha invitato il Governo a cambiare “mentalità”, per arrivare a un sistema pensionistico in cui sparisca il vincolo anagrafico e si tenga conto degli anni di contribuzione per erogare un assegno proprio in virtù dei contributi versati. Bisogna quindi riuscire ad arrivare a un sistema in cui si può andare in pensione quando si vuole. Ovviamente una proposta che torna valida anche per la tanto richiesta flessibilità pensionistica.
Per coloro che sperano in una proroga di Opzione donna c’è un’importante novità. Da due giorni è stato infatti costituito ufficialmente a Torino il Comitato Opzione donna Proroga 2018, con tanto di atto costitutivo. Vania Barboni, Maria Antonietta Ferro, Giulia Molinaro e Germana Giani sono le quattro socie fondatrici, che avranno la rappresentanza legale del comitato, il cui scopo è quello di “promuovere la proroga e/o l’estensione fino al 31 dicembre 2018 della legge sperimentale nr. 243/2004, che prevede la possibilità (definita opzione donna) per i soggetti di sesso femminile di accedere al trattamento pensionistico secondo le regole di calcolo del sistema contributivo”. È stata anche aperta una casella di posta elettronica ([email protected]) dove potere inviare proposte sulle iniziative da intraprendere a sostegno dello scopo del comitato.
Ospite di Corriere Tv, Tito Boeri torna a “spingere” il Governo ad approvare quanto prima la riforma delle pensioni. Il primo passo per arrivare a questo obiettivo per il Presidente dell’Inps consisterebbe nel farsi certificare dall’Ue che l’introduzione della flessibilità pensionistica non avrebbe effetti sui conti pubblici italiani nel lungo periodo. Boeri ha poi ribadito che la proposta dell’Inps prevede una pensione anticipata fino a tre anni con delle penalizzazioni del 3% sull’assegno pensionistico per ogni anno di anticipo. Dunque rispetto alla proposta di Damiano, la penalizzazione per il futuro pensionato sarebbe superiore e il costo per lo Stato minore. Inoltre, in base alla proposta del Presidente dell’Inps la pensione anticipata potrebbe scattare a 63 anni e 7 mesi.
Cesare Damiano sembra aver capito che la riforma delle pensioni, se mai si farà, non si potrà fare prima della prossima Legge di stabilità. E infatti nelle sue ultime dichiarazioni ha spiegato che con la prossima manovra bisognerà varare la flessibilità delle pensioni, “al fine di contribuire a risolvere il problema dei disoccupati ultrasessantenni, molti dei quali resteranno senza ammortizzatori sociali e reddito a partire dalla seconda metà dell’anno in corso, e per aprire le porte delle aziende ai giovani bloccati dal ‘tappo generazionale’ creato dalla rigidità della legge Fornero”. Dunque anche uno dei più strenui promotori della pensione anticipata sembra aver capito che nel 2016 non ci potrà essere alcun intervento.
TCgil, Cisl e Uil sono pronti a mobilitazioni territoriali il 2 aprile per sostenere la richiesta di una trattativa con il Governo per una riforma delle pensioni all’insegna della flessibilità. L’iniziativa non piace però a Walter Rizzetto. In un post sulla sua pagina Facebook, il vicepresidente della commissione Lavoro della Camera spiega infatti: “C’è che quando è stata votata la Legge Fornero non ho visto i sindacati smuovere e fermare l’Italia. C’è che forse si svegliano tardi. C’è che il Pd, sindacalizzato, difende la Legge Mosca, terreno evidentemente sindacalista. C’è che quando ci mettono lo zampino spesso escono casini. È sufficiente per farmi dubitare?”. Rizzetto evidenzia anche che i sindacati forse si stanno muovendo perché stanno perdendo iscritti e dunque hanno capito che possono trovarli tra quei lavoratori che vorrebbero andare in pensione anticipata.
Tito Boeri è pronto a “rivoluzionare” le abitudini degli italiani sulle pensioni inviando la busta arancione con la simulazione dell’assegno che si avrà una volta usciti dal mondo del lavoro. Tuttavia uno strumento simile esiste già sul sito dell’Inps. anche se, ha sottolineato lo stesso Boeri, ci sono circa 12 milioni di contribuenti Inps che non hanno richiesto i codici di accesso e il 42% di esso ha meno di 40 anni e il 34% tra i 40 e i 50 anni. Insomma, più di tre quarti dei lavoratori con meno di 50 anni, non sembrano interessati a sapere quanto prenderanno di pensione. C’è da dire che più che di menefreghismo c’è da pensare che per gli italiani sia difficile fare i conti con così tanto anticipo rispetto alla pensione che avranno, anche perché le regole per la determinazione dell’assegno, come si è visto nell’arco degli ultimi anni, possono cambiare piuttosto rapidamente.
Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, nel corso dell’iniziativa “Cittadini digitale” per presentare i nuovi strumenti a disposizione dei contribuenti, nata grazie ad una collaborazione tra l’ente previdenziale e l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid), ha annunciato l’invio della tanto chiacchierate buste arancioni. Nello specifico Boeri ha evidenziato come esse arriveranno nelle case di 7 milioni di italiani entro i primi giorni del mese di aprile, contando di riuscire ad inviarne circa 150 mila al giorno, aggiungendo che questa iniziativa “permetterà di raggiungere chi non è digitalizzato invitando queste stesse persone a munirsi di spid”. Boeri ha anche trovato il modo per parlare di flessibilità rimarcandone l’importanza e augurandosi che possa venir inserita nella Legge di Stabilità per il 2017.