Lo scorso giovedì c’è stata una manifestazione di piazza voluta dalle tre principali sigle sindacali italiani (CGIL, CISL e UIL) per chiedere con forza al Governo Renzi maggiore attenzione nei riguardi dei pensionati ed allo stesso tempo una soluzione ad hoc per consentire la flessibilità in uscita evitando di far incappare i lavoratori in penalizzazioni troppo eccessive. Sulla questione ed in particolare sulla legge Fornero si è espresso Massimo Marchino, segretario CGIL di Mantova, con un comunicato nel quale si legge: “è servita solo per fare cassa sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori, generando un vero e proprio problema di sostenibilità sociale”. Inoltre, viene ribadito quello che è l’obiettivo comune che si sono prefissati i tre principali sindacati italiani in maniera unitaria ed ossia permettere ai cittadini di avere accesso alla pensione anticipata a partire dai 62 anni di età oppure in alternativa con 41 anni di contributi. Infine, altro punto focale è quello di prendere atto che non tutti i lavori sono uguali ed ossia esistono quelli maggiormente faticosi e pesanti.
La Riforma Fornero è nata nel 2011 dalla necessità di rimettere in sesto i conti delle casse dello Stato ed in particolare quelle dell’Inps in ragione di un sistema pensionistico definito non in equilibrio. In realtà la situazione è tutt’altra con un bilancio in positivo. Infatti, l’Inps ha ingressi per circa 189 miliardi di euro mentre le uscite sono pari a 173 il che racconta di circa 16 miliardi di euro di netto all’anno. Il vero problema, dunque, non sono le pensioni ma le prestazioni temporanee (GPT) che l’Inps elargisce per circa 33 miliardi di euro l’anno che riporta il bilancio in costante rosso. A questi poi vanno aggiunti altri 23 miliardi di euro per prestazioni di natura assistenziale. Insomma, il vero problema non è nelle pensioni bensì nella decisione di gestire in maniera univoca assistenza e previdenza (senza dimenticare varie forme di sostegno alle aziende che chiudono oppure sono alle prese con un periodo di difficoltà).
Dalla Rete dei Comitati degli esodati arriva un nuovo aggiornamento sulle istruttorie riguardanti la settima salvaguardia. Pe quel che riguarda i contributori volontari non c’è alcun problema di graduatoria e l’80% delle istanze presentate ha superato l’istruttoria. Entro la prossima settimana l’Inps dovrebbe quindi provvedere all’invio della certificazioni agli aventi diritto. È stato poi concluso il monitoraggio delle pratiche giacenti presso le Direzioni territoriali del lavoro dei cessati. Da lunedì dovrebbe quindi iniziare l’invio delle lettere di certificazione. Entro fine mese dovrebbe anche essere chiuso l’esame di tutte le istanze. Si stanno infine sbloccando le certificazioni per i mobilitati, anche se l’esame delle istanze con tutta probabilità impiegherà più tempo. Non oltre lunedì, fa sapere la Rete dei Comitati, l’Inps fornirà un primo report parziale sulla situazione. La Rete invita anche tutti coloro che non hanno ricevuto notizie sulla loro istanza a chiamare il numero Inps 803164.