“Quando sento suggerire il turnover generazionale come terapia per la disoccupazione giovanile, non penso mai a esodazioni forzate di lavoratori anziani e maxi-reclutamenti di giovani. Mi vengono iin mente pittosto alcune micro-storie che abbiamo toccato con mano attorno al nostro Polo Formativo del Legno Arredo”. Giovanni Toffoletto, coordinatore del Polo di Lentate sul Seveso (http://www.poloformativo-legnoarredo.it/), parla con il Sussidiario.net dopo che Il rapporto annuale dell’Istat ha toccato tutti i nervi scoperti della grande esclusione socio-economica che sta colpendo i giovani italiani: il nodo-Neet, la perdita di valore reale dell’istruzione universitaria, l’evidenza di un “tappo generazionale” che terrebbe chiuse le porte degli ingresso nel mondo del lavoro. Tutti fronti sui quali il Polo attivo in Brianza dal 2013 è presente in prima linea, mentre fervono già i lavori per la costruzione della nuova sede, che certifica e consolida il successo di un’iniziativa tipicamente sussidiaria fra FederlegnoArredo, enti pubblici e soggetti privati.
In che modo il turnover generazionale ha attraversato il Polo di Lentate?
“Cito un paio di esperienze recenti”, dice Toffoletto. “Una piccola azienda locale produttrice di serramenti, nata nel dopoguerra, contatta il Polo. Vado a trovarli, sono tre fratelli, eredi del fondatore. Mi raccontano una vicenda da manuale dell’Italia di ieri che ha costruito dal niente l’Italia di oggi: quella che resiste nelle trincee del Made in Italy. Poi mi dicono di essersi resi conto che da troppo tempo in azienda non entrano giovani: giovani com’erano loro quando il padre li ha coinvolti nell’avventura di lavoro e di famiglia che è tuttora la loro impresa. E’ nata così l’idea di riprovarci, di rivolgersi al Polo. Con un risultato minimo ma concretissimo: in quell’azienda entrerà un apprendista selezionato fra gli allievi del Polo. Uno stagista invece, sarà ospitato da un altro artigiano: una micro-azienda mandata avanti negli ultimi vent’anni dal solo titolare. Che desidera ora essere affiancato, naturalmente da un giovane. Due giovani in via di occupazione: due, ma autentici, nel senso che entrambe le occasioni sono nate dalla coscienza chiara – da parte degli imprenditori – che non c’è futuro senza un afflusso continuo di risorse giovani, pre-formate in strutture adeguate e inserite in aziende che possono e vogliono offrire loro il compimento del loro percorso. Ecco, io credo che il turnover generazionale possa rivelarsi una dimensione importante nella lotta alla disoccupazione giovanile se affrontato da questo versante”.
Fra le “buone notizie” date dall’Istat v’è l’evidenza di una propensione dei giovani imprenditori ad assumere dipendenti. E’ l’effetto del Jobs Act?
“Preferisco rispondere raccontando un’altro caso concreto maturato attorno al nostro Polo. Fra i nostri allievi – e non si tratta dell’unica situazione – c’è il figlio di imprenditore del settore. Un giovane che al Polo ha scoperto un interesse speciale per la laccatura del legno. E questo gli ha fatto cambiare il suo itinerario formativo: che non prevede più il rientro immediato in azienda, ma un approfondimento delle competenze specifiche. Si sta formando un futuro imprenditore autonomo? Oppure una imprenditore di seconda generazione che porterà nell’azienda di famiglia nuove opportunità strategiche? Questo cammino personale sarà utile anche a creare nuovi posti di lavoro? Lo decideranno ancora una volta i talenti di una persona messi alla prova dell’esperienza. Quello che può e deve fare un sistema-Paese è creare le condizioni migliori perché ogni talento possa esprimere le sue potenzialità, realizzare ciò di cui è capace anche a beneficio degli altri”.
Il prossimo anno formativo del Polo si annuncia di svolta: il premier Matteo Renzi, all’ultimo Salone del mobile ha visitato il vostro stand e il plastico della nuova sede.
Si, la predisposizone dell’area per la nuova sede è giù in corso e i lavori procedono e “Entro fine anno la nuova sede dovrebbe essere completata. Sarà una costruzione in legno e dotata di importanti impianti fotovoltaici: in totale sintonia con la filosofia green economy che ispira l’approccio degli imprenditori italiani del legno-arredo e il loro impegno speciale sul fronte della formazione. Il progetto resta radicato nell’area originaria – nei pressi della stazione di Camnago-lentate delle Ferrovie Nord Milano, ma rinasce su una superficie di 9mila metri quadri appartenente al demanio militare e oggi in disuso. Il nuovo Polo avrà 1.500 metri quadri a disposizione e il loro lay-out sarà imperniato fra l’altro su laboratori hi-tech, su un “soppalco espositivo” e su un’aula polifunzionale. L’investimento ammonta a circa 3 milioni e sarà sostenuto per un terzo dalla Regione Lombardia, mentre la parte principale sarà finanziata dalla Fondazione che ha promosso il Polo e dai suoi soci, anche attraverso iniziative di crowdfunding. Vi sarà spazio per 16 classi e quindi per ospitare fino a 300 allievi. L”ITS per lo sviluppo del sistema casa nel made in Italy Rosario Messina” – questo il nome di battesimo del Polo di Lentate – tiene aperte attualmente 5 classi con 100 allievi. Ma il salto di qualità strutturale è giustificato sia dalla crescita lineare del Polo, sia dalle prospettive future di sviluppo dei percorsi scuola-lavoro. Un ITS di nuova generazione come quello di Lentate è in predicato di essere incluso nella cornice del nuovo apprendistato di terzo livello.