La pensione anticipata promessa da Matteo Renzi non verrà finanziata con un taglio delle pensioni più alte. Yoram Gutgeld fornisce così un importante chiarimento sulla riforma delle pensioni annunciata ieri dal Premier. Il Commissario alla spending review, intervenendo a Radio Anch’io, ha spietato che non verrà seguita la proposta di Tito Boeri, “ma seguiremo un altro tipo di strada, ricorrendo al prestito bancario che ha il vantaggio di non gravare sui conti dello Stato”. Di certo questa scelta non piacerà a molti sostenitori della flessibilità pensionistica, dato che comporterà dei costi per chi ne usufruirà che potrebbero essere non indifferenti.
Annamaria Furlan mostra una certa prudenza rispetto all’annuncio di Matteo Renzi sulla riforma delle pensioni nella prossima Legge di stabilità. “Attendiamo ora una convocazione rapida da parte del Governo, fuori dagli annunci, per affrontare un tema così delicato e importante che sta a cuore a tante lavoratrici e a tanti lavoratori italiani e ai giovani desiderosi di entrare nel mondo del lavoro”, ha detto il Segretario generale della Cisl, che ha pori ribadito come quello della pensione anticipata sia un argomento importante, dato che in certi settori non si può lavorare oltre i 65 anni e che la flessibilità può aiutare anche i giovani a trovare maggiori opportunità di lavoro.
Il Governo ha presentato l’Ape, lo strumento per permettere ai nati tra il 1951 ed il 1953 di lasciare il mondo del lavoro ed accedere al sistema pensionistico. Tuttavia l’uscita anticipata comporterà per i lavoratori delle penalizzazioni in termini di importo sull’assegno mensile. Nello specifico per i nati nell’anno 1951 ci potrebbe essere un taglio piuttosto minimo ed ossia pari al 4%. Per quanti invece sono nati nell’anno 1952 la penalizzazioni dovrebbe essere più corposa e grosso modo aggirarsi intorno all’8% mentre per i lavoratori nati nell’anno 1953 la penalizzazione dovrebbe crescere ulteriormente intorno al 12%. Ovviamente in quest’ultimo caso la decurtazione incomincia ad essere piuttosto pesante.
Cesare Damiano accoglie positivamente l’annuncio di Matteo Renzi di una riforma delle pensioni nella prossima Legge di stabilità, spiegando che si tratta di “un altro passo avanti sulla strada della flessibilità delle pensioni”. L’ex ministro ricorda che già dal 2013, con la proposta di legge depositata alla Camera, aveva sollevato il tema. Dunque è positivo che ci sia un’altra conferma del Governo. Tuttavia il Presidente della commissione Lavoro della Camera vorrebbe che la misura riguardasse tutti i cittadini e diventasse strutturale. Inoltre attende che il Governo si confronti anche con le proposte sul tema depositate in Parlamento.
Doppio attacco di Matteo Salvini in tema di riforma delle pensioni. Nel suo mirino finiscono sia Matteo Renzi che Elsa Fornero. Su Facebook il leader della Lega Nord ha infatti criticato aspramente il Premier scrivendo: “Renzi ieri ha definito SFIGATI gli italiani che dovevano andare in pensione ma sono stati fregati dalla Legge Fornero. Sfigati??? E ha ribadito che anche quest’anno non farà nulla per loro, se ne riparlerà forse nel 2017 con anticipazioni e penalizzazioni. Un ‘presidente del consiglio’ così, mi fa schifo”. Dunque Salvini non sembra aver gradito l’annuncio dell’Ape da parte di Renzi. Il suo messaggio si conclude poi con un “Via la Legge Fornero, io non mi arrendo!”, con una nuova critica all’ex ministro del Lavoro.
Non tutti accolgono positivamente l’annuncio di Matteo Renzi sulla riforma delle pensioni nella prossima Legge di stabilità. Ivan Pedretti, per esempio, chiede al Premier di fermarsi con gli annunci, dato che tra reversibilità, rivalutazione degli assegni, flessibilità in uscita e altre ipotesi non è chiaro come si intenda intervenire”. Il Segretario generale dello Spi-Cgil ritene che sia giunto il momento in cui il Governo deve provare a dire quel che vuol fare concretamente, “aprendo urgentemente un tavolo di confronto. Per questo saremo a manifestare il 19 maggio in piazza del Popolo a Roma”.
Importante novità in tema di riforma delle pensioni, dato che Matteo Renzi in persona ha detto che il Governo la varerà nella Legge di stabilità 2017. Durante il suo appuntamento #matteorisponde, il Premier ha spiegato il Sottosegretario Tommaso Nannicini sta lavorando al cosiddetto “Ape”, in modo da garantire una pensione anticipata, con penalizzazione sull’assegno, dedicato in particolare agli italiani nati tra il 1951 e il 1953 che, a causa della Legge Fornero, si sono visti alzare d’improvviso l’età pensionabile. Renzi ha aggiunto che sul tema ascolterà anche i sindacati e ne parlerà con l’Unione europea, così da poter arrivare a un provvedimento entro la fine dell’anno e da inserire appunto nella Legge di stabilità.
Elsa Fornero è tornata a parlare di riforma delle pensioni. L’ex ministro del Lavoro è stata infatti ospite di Radio Cusano Campus e ha commentato l’idea di introdurre la pensione anticipata, spiegando che a suo modo di vedere non si tratta di un mossa capace di creare lavoro per i giovani. “La flessibilità in sé è una cosa buona ma la flessibilità che maschera un aumento del debito è una cosa cattiva. Sarebbe sbagliato far tornare indietro le lancette dell’orologio riabbassando l’età di pensionamento”, ha poi detto, aggiungendo che troverebbe giusto rendere facile il pensionamento “per chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e ha avuto una vita lavorativa particolarmente faticosa”.
Elsa Fornero ha poi difeso la riforma delle pensioni da lei varata, ricordando che, a fronte dei tanti sacrifici che ha comportato, ha portato con sé anche dei benefici “per le generazioni più giovani, che si trovano bombardate da un messaggio negativo e da una assenza di opportunità che non viene dalle pensioni ma arriva dal mercato del lavoro e da una economia che fatica a uscire dalla recessione, per questo i giovani fanno fatica a vedere che avranno un minore debito in futuro”.