Il rinnovo dei contratti statali è una delle questioni sul tavolo del governo in queste settimane. In attesa di un incontro formale entro fine mese stanno continuando gli incontri informali con i sindacati stanno All’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Uno dei punti di discussione tra governo e parti sociali riguarda lo stanziamento per l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Il budget non è ancora stato definito e, come riferisce Businessonline, “risorse importanti potrebbero arrivare dalla nuova operazione di rientro dei capitali dall’estero, la cosiddetta voluntary disclosure 2. La prima edizione ha fruttato quattro miliardi di euro. La riedizione non raggiungerà con ogni probabilità gli stessi incassi, nettamente superiori alle aspettative iniziali, ma il ministro Padoan spera comunque di potersi avvicinare il più possibile a quel traguardo”.
Non è ancora stato stabilito l’ammontare del budget per il rinnovo dei contratti statali. L’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici è bloccato da sette anni e rientra nella riforma della pubblica amministrazione. Ci sono ancora punti da definire tra cui in particolare quello gli investimenti che il governo intende stanziare. Come sottolinea Businessonline.it “le modalità di redistribuzione saranno legate al merito e alla produttività anziché all’età” e “la quantità dello stanziamento inciderà sulla busta paga mensile”. Ma riguardo al budget che sarà messo a disposizione per il rinnovo dei contratti statali potrebbero esserci delle novità negative per i dipendenti pubblici che aspettano l’aumento degli stipendi. Infatti “l’annuncio del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan di rivedere al ribasso le stime del Prodotto interno lordo non può che incidere negativamente sulla spartizione dei denari pubblici”.