I sindacati dicono no all’ipotesi, nell’ambito della trattativa sul rinnovo dei contratti statali, di un contratto ponte. Come riferisce Rassegna sindacale, i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa hanno infatti dichiarato: “Un ‘contratto ponte’, in attesa del nuovo Testo unico sul lavoro pubblico? Nessuna scorciatoia. Vogliamo un rinnovo di contratto vero per i lavoratori e per l’innovazione nei servizi pubblici. Su questo aspettiamo la convocazione della ministra Madia”. I sindacati hanno anche aggiunto che “dopo sette anni non è pensabile alcun ‘ponte tibetano’, bisogna trovare le risorse per valorizzare i lavoratori e rimettere in moto la macchina pubblica. I dipendenti pubblici vogliono lavorare meglio per dare di più ai cittadini”. Sul rinnovo dei contratti statali, con conseguente aumento degli stipendi per i dipendenti pubblici, i sindacati chiedono quindi al governo che sia convocato il tavolo dopo gli incontri informali che si sono svolti con i sindacati all’Aran, l’Agenzia Governativa che si occupa di contrattazione pubblica.
Non meno di due settimane fa il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel corso di una ospitata della trasmissione Porta a porta, ha evidenziato la necessità di trovare un accordo per il rinnovo dei contratti statali per rivedere un contratto ormai bloccato dal 2009. Eppure a distanza di pochi giorni lo scenario sembra essere decisamente cambiato in ragione di risorse che non permettono all’Esecutivo di fare voli pindarici. Infatti, si stanno valutando varie ipotesi per affrontare la questione in maniera parziale per poi andare a completare il lavoro magari nel prossimo anno. Nelle ultime ore si stanno facendo insistenti le voci secondo il cui il Governo starebbe pensando anche ad un cosiddetto accordo ponte grazie al quale si arriverebbe all’erogazione di una indennità per i dipendenti statali ma solo a partire dall’anno 2017 in modo da guadagnare tempo e quindi allungare di un ulteriore anno le trattative per il rinnovo dei contratti statali. Non resta che attendere l’eventuale reazione dei sindacati dinnanzi a questa possibilità e soprattutto se nei prossimi giorni la Ministro Madia riuscirà a mettere sul tavolo le risorse necessarie per accontentare almeno in parte le richieste avanzate dagli stessi sindacati.