Ad esultare per il rinnovo dei contratti statali è anche il Segretario Generale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli che, come riportato da L’Huffington Post, dice:”Dopo 8 anni, la stipula del nuovo contratto supera finalmente il blocco dei rinnovi contrattuali ripristinando, da un lato, la difesa del potere di acquisto delle retribuzioni e, dall’altro, la possibilità per il sindacato di svolgere la sua azione di autorità salariale e di tutela negoziale degli interessi collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori”. Petruccioli prosegue:”Con la firma che abbiamo posto oggi, inizia un nuovo percorso che vede al centro le lavoratrici e i lavoratori pubblici intesi come ‘motore del buon funzionamento della P.a.’ e da qui la Cisl Fp intende ripartire, passo dopo passo, per migliorare le condizioni di lavoro e i trattamenti economici delle persone che rappresento. Il fine è quello di dare un giusto riconoscimento, nell’interesse dei cittadini e del Paese, alle tante professionalità a disposizione del sistema nazionale dei servizi pubblici”. (agg. di Dario D’Angelo)
IL COMMENTO DELLA CGIL
Dopo quasi dieci anni di blocco contrattuale, è stato firmato l’accordo per il rinnovo dei contratti statali. Sono previste numerose misure, ma quella principale riguarda l’aumento in busta paga, che va da 63 a 117 euro medi. L’aumento medio è, dunque, di circa 85 euro lordi mensili e riguarda il triennio 2016-2018. Oltre all’aumento della retribuzione, vengono ampliati i diritti dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Sono stati estesi i diritti civili, introdotte misure a tutela per lo stress lavoro correlato e il cosiddetto burn out, mantenute le tutele dell’articolo 18, mentre l’orario di lavoro resta a 36 ore. Inoltre, comunica Serena Sorrentino, in rappresentanza di FP CGIL, viene ridotta la precarietà, cambiano i sistemi di valutazione, scompaiono le fasce introdotte con la Riforma Brunetta e si amplia la partecipazione sindacale. Per Maurizio Petriccioli, segretario di CISL FP, come riportato da lavoroediritti, è stato difeso il potere di acquisto delle retribuzioni con l’aumento dello stipendio. (agg. di Silvana Palazzo)
FIRMATO ACCORDO PER AUMENTO STIPENDI, SCATTO 85 EURO
Dopo 8 anni di stallo è stato finalmente firmato il rinnovo dei contratti statali dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. L’intesa, siglata nella notte tra l’Aran e i sindacati di Cgil, Cisl, Uil, Confsal (Usb, Cgs e Cisal non hanno firmato), come riporta l’Ansa, prevede un aumento medio mensile di circa 85 euro lordi a regime sullo stipendio base e copre il triennio 2016-2018. Ad essere interessati dal patto tra governo e sindacati sono circa 247mila persone: dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. La forbice degli aumenti retributivi va dai 63 ai 117 euro mensili lordi a regime sullo stipendio base. A questi aumenti va aggiunto l’assegno per i livelli più bassi, che oscilla tra i 21 e 25 euro (valido per dieci mensilità) e un bonus per le amministrazioni più “ricche” da caricare sul salario accessorio. Gli aumenti per il 2018 scatteranno da marzo. Ad esultare per l’intesa, su Twitter, è stata il ministro Marianna Madia, che ha cinguettato:”23 Dicembre 2017. Ore 03:56. Dopo quasi 10 anni di blocco contrattuale, è stato appena firmato, con le organizzazioni sindacali, il primo nuovo #contratto dei dipendenti delle PA”. (agg. di Dario D’Angelo)
PROSEGUE LA TRATTATIVA
La manovra è passata alla Camera e ora attende solo il via libero del Senato per vedersi approvata: all’interno, nel settore riservato al rinnovo dei contratti statali, il punto cardine – detto e ridetto in tutte le salse – sono gli aumenti degli stipendi per i lavoratori del settore pubblico che da otto anni attendevano questo momento. In realtà le trattative, come potete osservare qui sotto, sono tutt’altro che esaurite e l’aumento di 85 euro con una tantum di oltre 500 euro a seconda dei casi specifici devono vedere ancora la firma finale dei sindacati, chiamati all’Aran in questi ultimi giorni del 2017. Sono previste però anche altre mosse all’interno della Pubblica Amministrazione, tutte “permesse” dai fondi in Manovra Economica: 18mila assunzioni nella scuola, la stabilizzazione degli LSU di Palermo, oltre ai fondi sbloccati per oltre 7mila assunti nel mondo di Polizia e Vigili del Fuoco. Da ultimo, prevista la stabilizzazione dei precari della ricerca dell’INCSS, per arrivare fino alle risorse per i ricercatori “storici” che vedono uno sblocco negli scatti contrattuali.