Le cifre sono importanti: Gi Group Brazil – a 9 anni dallo sbarco – prevede per il 2017 un fatturato di 250 milioni di reais (circa 75-80 milioni di euro). Un giro d’affari prodotto da 250 dipendenti e da un network di circa 3mila fra dipendenti somministrati e/o a vario titolo in outsourcing secondo la legislazione brasiliana. Naturalmente, spiega Maurizio Uboldi, head of international business del gruppo guidato da Stefano Colli Lanzi, ” dietro i numeri di una storia di sviluppo solido e continuo c’è una strategia precisa e una costante attenzione realizzativa.
“Partendo dall’acquisizione di una piccola società nel 2008, – ricorda Uboldi – Gi Group si è sviluppata in Brasile coprendo tutte le aree di maggiore interesse del mercato del lavoro del Paese”. Inizialmente presente solo a San Paolo, Gi Group ha consolidato la propria copertura territoriale in 15 città del Brasile, diventando una delle principali agenzie per il lavoro e tra le poche realtà a respiro pienamente nazionale.
All’espansione geografica si è accompagnato l’ampliamento della value proposition. L’offerta di servizi per il lavoro comprende oggi: lavoro temporaneo e permanente, ricerca e selezione middle, outsourcing industriale, marketing promozionale, sales outsourcing, training & consulenza nel campo delle risorse umane, “horeca” (“hotellerie, restoration & café). Gi Group ha anche acquisito alcune società nel settore outsourcing ed horeca, grazie alle quali ha integrato il proprio know-how in modo da consentire ulteriori sviluppi sul territorio.
“In Brasile abbiamo effettuato investimenti importanti – sottolinea Uboldi – e siamo impegnati a conseguire tutti i risultati attesi. Siamo fiduciosi nella congiuntura: il Paese sta uscendo finalmente da una lunga e profonda crisi istituzionale ed economica. Confidiamo di raccogliere i frutti della ripresa insieme ai cittadini di questa grande nazione”.
Quali specifici modelli di business Gi Group ha messo a punto per essere competitiva sul mercato brasiliano? “Abbiamo sviluppato diversi modelli per ogni linea di business: il nostro approccio ad ogni mercato utilizza sempre, per quanto possibili, i valori accumulati nel modello centrale. Chiaramente, mentre per i servizi di ricerca e selezione e training è possibile un’applicazione tout court del modello Gi Group, nel “temporaneo” e nell’outsourcing le legislazioni giuslavoristiche locali giocano un ruolo determinante”. La legge brasiliana per il lavoro temporaneo può essere considerata una delle più restrittive del mondo e per questo l’outsourcing diventa obbligatoriamente una linea di business di grande interesse per garantire flessibilità. Proprio dal sales outsourcing, dall’outsourcing industriale e dal marketing promozionale vengono invece alcuni business model che potrebbero essere replicati con successo anche altrove nel gruppo.
Il 2017 e oltre: quali saranno le direttrici di crescita di Gi Group Brazil? “Copriamo geograficamente tutto il Paese – dice Uboldi – per cui non ci sono in vista operazioni di ampliamento della copertura territoriale, né acquisizioni. Guardiamo molto alla crescita organica, al consolidamento come base per nuovi sviluppi. Il Brasile è e resterà uno dei mercati nazionali in cui siamo presenti con la più ampia value proposition dopo l’Italia, mercato della casa madre. Vogliamo rafforzare la nostra capacità di costruire valore per il mercato, aiutando le aziende con tutta la flessibilità di cui hanno bisogno, dando al contempo sicurezza e rispetto delle norme ai lavoratori. Perché, nonostante tutta la rigidità normativa di quel mercato del lavoro, c’è ancora poca maturità dal punto di vista culturale, con una tendenza allo sfruttamento delle persone. Con la nostra presenza vogliamo agire per far evolvere positivamente le situazioni che ci vedono attori protagonisti.”