Le parole uscite ieri dal ministro della Pubblica Amministrazione sulla situazione dei contratti statali, del loro rinnovo e dell’aumento generale degli stupidenti PA hanno risvegliato una situazione che da settimane ormai pareva essere stagnante e senza sereno all’orizzonte delle trattative: l’atto di indirizzo che darà il via alla trattativa sullo sblocco dei contratti statali, inviato all’Aran, il ministro Marianna Madia lo ha garantito a breve, «dopo l’approvazione definitiva dei decreti della riforma della pubblica amministrazione del Consiglio dei ministri, quindi a giugno o comunque prima dell’estate» ha confermato il titolare di Palazzi Vidoni. Prima però spazio ai due decreti contenenti le norme che dovrebbero finalmente riorganizzare la Pa a livello completo dopo la riforma Madia iniziata ad essere applicata ormai un anno e mezzo fa. Si parte con i licenziamenti disciplinari alla stabilizzazione del precariato storico per arrivare poi al superamento della legge Brunetta in merito ai criteri di assegnazione dei premi di produttività. Manca davvero poco all’approvazione, già in maggio, visto che gli scogli di Consiglio di Stato, Ragioneria e intesa con le Regioni, sono stati raggiunti.
I contratti statali e il rinnovo dell’intero settore pubblico comprende ovviamente anche il mondo della scuola, con il Miur che rappresenta una grossa fetta di interessi e problematiche riguardo i lavoratori e dipeseti pubblici. Non per niente, all’interno di questi ultimi mesi di staccamento delle trattative per il rinnovo generale e l’aumento degli stipendi, è proprio il mondo della scuola ad aver visto le maggiori critiche per l’operato del Governo sul tema dei contratti pubblici. Intervista ieri da Lilli Gruber al Festival della Tv, ha parlato il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, che ha rinnovato la promessa del governo: «Voglio il rinnovo contrattuale entro quest’anno». Per la responsabile del Miur le figure dei docenti vanno completamente riconosciute a livello economico, come i dirigenti pubblici: «Deve essere una delle professioni più sostenuta e valorizzata; Il principio della valutazione è sacrosanto, tutti devono sottoporsi alla valutazione. Serve trasparenza e conoscenza dei criteri». In conclusione della lunga intervista, il ministro Fedeli ha aggiunto che per questo governo «resterà il bonus assolutamente».