Per effetto della riforma delle pensioni contenuta nella Legge di bilancio, domani arriverà la quattordicesima a nuovi pensionati o quelli che l’avevano già la troveranno di importo superiore. Va specificato che coloro che si fanno accreditare la pensione in banca dovranno aspettare fino a lunedì 3 luglio per vederla sul conto. Ivan Pedretti ha ricordato che “la 14esima per i pensionati è il frutto di un confronto positivo tra governo e sindacati che ha prodotto l’intesa dello scorso 28 settembre. Quando ci si ascolta e si cercano soluzioni condivise si fanno delle buone cose. Quando non lo si fa invece si rischia generalmente di produrre dei danni”. E, secondo quanto riporta il sito di Rassegna Sindacale, a questo proposito il Segretario generale dello Spi-Cgil ha evidenziato che “è fondamentale riprendere il filo di questo dialogo”. Cosa che potrà avvenire martedì 4 luglio, data per cui è stato convocato un nuovo incontro relativo al tavolo aperto sulle pensioni.
Il 4 luglio si terrà un nuovo incontro tra Governo e sindacati nell’ambito del confronto aperto sulla riforma delle pensioni. Un confronto dove si spera di entrare nel vivo della cosiddetta fase due, come richiesto in diverse occasioni recentemente dalle organizzazioni sindacali. Nello stesso giorno i lavoratori precoci riuniti nel gruppo 41xtutti lavoratori uniti di Torino ha indetto un presidio davanti alla sede dell’Inps in corso Giulio Cesare. Si tratta della sede presso cui in settimana una donna ha compiuto l’estremo gesto di darsi fuoco. Al presidio, indetto proprio per esprimere solidarietà alla donna, hanno deciso di partecipare anche le appartenenti al Movimento Opzione donna, che continuano a battersi per una proroga del regime sperimentale di accesso anticipato alla pensione per le donne.
Affiorano nuovi dettagli sulla proposta della Commissione europea relativa a prodotti pan-europei dedicati alla pensione, i Pepp. Agenpress riepiloga i vantaggi che ne deriverebbero per i sottoscrittori. In particolare il fatto che i venditori di questi prodotti dovranno essere autorizzati dall’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali, rendendoli quindi più sicuri e affidabili. Ci sarà poi la possibilità di trasferire il Pepp sottoscritto da un Paese all’altro, di modo che se un lavoratore deve trasferirsi in un altro Paese possa “portarsi dietro” il proprio piano pensionistico privato. Inoltre, ogni cinque anni ci sarà la possibilità di cambiare fornitore con un costo limitato, così da favorire anche la concorrenza. Si stima che solamente il 27% dei cittadini europei tra i 25 e i 59 anni sia iscritto a un piano pensionistico e con i Pepp si spera di aumentare tale percentuale, utilizzando i fondi raccolti per investimenti nell’economia reale.
Una volta ottenuta la pensione, quasi due italiani su tre (il 64%) si dicono pronti a trasferirsi all’estero. È quanto emerge dall’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare, mediante indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora. Il 55% degli intervistati teme infatti che la propria pensione non sarà sufficiente a garantirgli un tenore di vita adeguato, in particolare per le spese mediche. A pesare è anche il timore di non riuscire a dare sostegno economico a figli e nipoti oppure di dover diventare un peso, anche economico, per i propri familiari. Per cercare di prepararsi al meglio per gli anni della vecchiaia, il 55% degli italiani punterebbe alla previdenza complementare: di questi, il 52% con un fondo pensione, il 37% con un piano individuale di risparmio e il restante 11% stipulerebbe una polizza assicurativa. Ciò che conta, dicono gli italiani, è pensarci per tempo, fin da giovani (33%) o da quando si inizia la propria carriera lavorativa (38%).
Il Movimento 5 Stelle torna a mettere in primo piano la riforma delle pensioni dei parlamentari. Luigi Di Maio, infatti, ha spiegato che “obiettivo del Movimento 5 stelle per i prossimi mesi è l’abolizione dei vitalizi dei parlamentari”. Secondo quanto riporta Il Messaggero, il vicepresidente della Camera, parlando a Cagliari, ha voluto ricordare che il Partito democratico “nasconde ancora una volta la legge che doveva arrivare in aula e mentre doveva abolire i vitalizi e le mega pensioni che i parlamentari prenderanno al 15 settembre, la nostra battaglia sarà proprio su questi temi, solo noi infatti possiamo portarla avanti perché il Pd di governo e il centrodestra all’opposizione si guardano bene dall’eliminarsi i vitalizi”. Il ddl Richetti sarebbe dovuto essere portato in aula alcune settimane fa. Ma l’ipotesi di una legge elettorale condivisa, poi naufragata, le elezioni comunali, lo ius soli e i ballottaggi hanno rinviato l’esame del disegno di legge. Non resta che vedere quando sarà effettivamente discusso.